
I dati all’inaugurazione della Bto, la fiera del turismo online. L’assessore regionale Ciuoffo: «Il rischio è diventare Las Vegas. La soluzione? Un’offerta diversa»
Firenze è al limite della sostenibilità del turismo». Di fronte a dati tutti positivi, con una crescita costante degli arrivi e dei pernottamenti in Toscana, Stefano Ciuoffo pone il tema centrale del futuro del turismo nella nostra regione. L’assessore toscano presenta questi dati alla Bto, la «mostra» del turismo online, diventata vero momento di confronto sulle tendenze del settore a livello europeo. Ma dietro ai numeri, ci sono le grandi dinamiche, le ricadute positive e negativo. E l’esigenza di pensare al futuro.
Presenze in aumento
D’altra parte, ci sono numeri importanti: secondo Irpet, il tasso di crescita quest’anno delle presenze è stato del 3%. Ma tra «la crescente inadempienza da parte delle strutture ricettive ufficiali a comunicare il proprio dato, inadempienza che sarebbe salita rispetto al passato al +122%» e il fenomeno del sommerso (molto legato alle prenotazioni online tipo Airbnb e agli affitti privati) ai circa 42 milioni di presenze «ufficiali» ne vanno aggiunte altrettante «grigie». Risultato: nel 2016 il numero di «notti» passate dai turisti in Toscana è salito a circa 85 milioni, secondo l’Irpet. Come se ogni giorno ci fossero altri 232.876 persone in Toscana (in realtà, nei periodi di punta, si va oltre il mezzo milione).
Rischio Las Vegas
Per questo Ciuoffo lancia l’allarme: l’aumento di presenze, prevedibile, è del 4% l’anno da qui al 2022. Tassi che potrebbero saturare le nostre città, a partire da Firenze (verso la quale si concentrano la metà delle ricerche online di destinazioni, secondo uno studio di Trivago). E si tratta spesso di «un turismo inconsapevole del luogo, vedo troppi turisti uscire dai luoghi d’arte della Toscana ed un minuto dopo, non sanno neanche cosa hanno visto. Non è colpa loro: è colpa nostra. Potremo aggredire il problema solo se cambiamo. Dalle guide, alle app, al web, per creare un ospite consapevole». Il rischio è creare «Las Vegas del turismo: grandi numeri senza qualità».Per questo la legge regionale mette dei «paletti» su Airbnb e simili: «Non voglio inibire l’iniziativa economica a nessuno. Ma a chi pensa a sola attività di rapina, sappia che non siamo interessati». Ciuoffo parla mentre Matteo Stifanelli di Airbnb (che ha scatenato una «mail bombing» contro la nuova legge regionale) ammette che «il turismo è malato, è entrato in una fase dove quando si viaggia non si ha più quello che ci si aspetta, e quello che si vorrebbe». Per questo Airbnb ha deciso di lanciare un portale nel quale, dopo aver deciso dove soggiornare, si possono cercare altre esperienze (Airbnb Experiences), per guide e attività «diverse». Ma non basta. Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, la pensa come Ciuoffo: «I pullman che di giorno sputano le masse e la sera le risucchiano hanno raggiunto il punto di non ritorno della sostenibilità».
Il super esperto
Ne parliamo con Glenn Fogel di The Priceline Group (Booking.com, Kayak e altre colossi). Priceline sta addirittura sperimentando le «chat bot», chat con risposta automatica «basata sull’intelligenza artificiale», per «dialogare» e orientare i clienti. Ma così come per la realtà virtuale e la «augmented reality», «l’introduzione nell’esperienza del turista è lenta», continuano a prenotare tramite cellulare o pc. Anche Fogel percepisce la difficoltà di questi grandi afflussi in Italia, «a Roma questa estate sembrava ci fossero solo cinesi, in gruppi organizzati. Esattamente come eravamo noi americani 20 anni fa». Insomma, la chiave è offrire cose nuove ai turisti e farli crescere. A questo servono progetti come Destination Florence, come Visit Tuscany, che vengono presentati sempre alla Bto assieme a start up come la Toscana HNext che «facilita» gli hotel a crearsi proprie app per i turisti, ormai presi in carico dagli alberghi fin dall’aeroporto grazie ad altre app come quelle di Alcatel-Lucent.
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