Il 2017 sarà un anno ricco di opportunità e suggestioni per gli amanti della moda e dell’arte. Se poi si tratta di mostre che mettono al centro di tutto la moda in ogni sua sfumatura, il 2017 non potrebbe iniziare meglio di così, circondati di storia e bellezza. Partiamo da Palazzo Morando a Milano, dove dal 15 dicembre, fino al 2 luglio 2017, è aperta al pubblico “Ricami di luce. Paillettes e lustrini nella moda di Palazzo Morando 1770-2004” a cura di Gian Luca Bovenzi, Barbara De Dominicis e Ilaria De Palma. Una piccola ma accurata selezione fra gli oltre 4000 capi raccolti dal palazzo storico milanese: un affascinante viaggio sui celebri piccoli dischetti di luce, prima in metallo poi in gelatina e PVC, fino al modernissimo poliestere.
Sempre a
Palazzo Morando, giovedì 26 gennaio debutterà nelle Sale Museali “
Manolo Blahnik. The art of
shoes“, una retrospettiva volta a illustrare il complesso mondo dello “
scultore delle scarpe”. Una selezione di oltre 80 disegni originali, 200 scarpe provenienti da ogni angolo del mondo e 20 scatti esclusivi dei più rinomati fotografi, (tra i quali Helmut Newton) che hanno immortalato le iconiche scarpe nei contesti più vari.
Dal 18 gennaio al 1 maggio si terrà invece a Settimo Torinese la mostra “Pirelli in 100 immagini”: un percorso articolato in 6 diverse sezioni con fotografie dei più grandi artisti degli ultimi decenni, tra cui Bruce Weber, Helmut Newton, Herb Ritts, Annie Leibovitz e un incredibile inedito di Peter Lindbergh scattato proprio nella città piemontese.Un evento di rilievo, che si inserisce all’interno del programma per Settimo Torinese città capitale della cultura 2018.
Il 9 gennaio ha aperto i battenti a Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, “
Fashion in Florence through the lens of
Archivio Foto Locchi”. La mostra racchiude 100 rarissimi scatti in cui viene raccontata la storia della moda a Firenze dagli anni ’30 ai ’70 del Novecento: un progetto che nasce dall’incontro tra l’Archivio Storico Foto Locchi, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt, il Centro di Firenze per la Moda Italiana e la casa editrice Gruppo Editoriale, con l’intento di rendere omaggio al legame storico tra la città e la moda.

Voliamo poi a Parigi, dove l’8 marzo verrà inaugurata al Musée Bourdelle “
Balenciaga, l’œuvre au noir”: un omaggio al couturier concepito dal
Palais Galliera come mostra extra-murale. Il percorso risuonerà del tono nero che tanto ha ispirato “l’alchimista” della haute couture, tra i ricordi della tradizione folkloristica spagnola durante l’infanzia e la sua evoluzione concettuale, in cui il non colore diventa simbolo di trascendenza e infinite possibilità di plasmare la materia. Una retrospettiva vibrante, dal “palloncino” del 1950 all’abito crêpe del 1964, sulle visioni di colui che, come disse Christian Dior, “
aveva come unica religione gli abiti”.

Sempre a partire dall’8 marzo, la Ville Lumière continuerà a stupire parigini e non con la mostra “
Travaux de dame” al
Musée des Arts Décoratifs. La tematica raggruppa non solo le attività artistiche alle quali le donne sono state confinate fino all’inizio del XX secolo, ma ne mette in luce i primi segnali, che hanno rappresentato il lungo cammino verso l’emancipazione e l’ottenimento del pieno statuto di artista. Non solo moda, ma anche fotografia, disegno e arti grafiche, con opere di Elsa Schiaparelli, Sonia Delaunay, Charlotte Perriand, Kristin McKirdy, Hella Jongerius, Rei Kawakubo e molte altre.

Ad Antwerpen, in Belgio, il
MoMu presenterà dal 31 marzo al 27 agosto 2017 una prima, inedita esposizione delle collezioni disegnate da Martin Margiela per la maison Hermès: un omaggio che esplora i legami con le collezioni del suo marchio tra decostruzione innovatrice, recupero delle materie e lusso senza tempo, dal 1997 al 2003. Quello celebrato in “
Margiela – Les années Hermès” è l’approccio concettuale del couturier, che ha cambiato le regole del fashion system dalla creazione alla comunicazione.
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