A PARIGI HA SFILATO MAISON VALENTINO CON IL RITORNO DI UNA
INTRAMONTABILE NAOMI CAMPBELL
Una Naomi Cambell in lacrime quando ha abbracciato Pierpaolo Piccioli alla fine del defilè d’alta moda per la prossima estate. Lei, la dea di tante passerelle, che ha capitanato chiudendo la sfilata in un superbo abito nero la riscossa delle modelle di colore che hanno impersonato con la loro bellezza e la loro grazia ieratica i valori di diversità e di uguaglianza che lo stilista direttore artistico della maison Valentino ha voluto dare al mondo con questa sua prova d’autore.
Naomi e le altre, con Kaia Gerber e Mariacarla Boscono nel quadro finale a rilanciare oggi una immagine del mito del fashion, quella scattata da Cecil Beaton nel 1945 sulle modelle di Charles James, che rappresentavano le clienti di allora, i Cigni Bianchi della Quinta Strada. Stasera ancora una volta il genio creativo di Pierpaolo Piccioli ha primeggiato con un’ode convinta e coraggiosa (visti i tempi che viviamo) alla bellezza delle donne di colore, che con la loro pelle esaltano i colori con una luce nuova: in passerella erano in stragrande maggioranza, ben 40 su 65.
Dichiara Pier Paolo Piccioli, “non credo al modernismo della couture, credo nella couture classica e nell’unicità e poi al fatto che debba dare emozioni – dice il direttore creativo di Valentino – e che sia il massimo territorio del sogno. Finora l’immaginario dell’alta moda, da Cecil Beaton per Charles James a oggi, è stato improntato sulle clienti ricche e bianche. Così non è stata celebrata la bellezza ‘nera’, e non esotica. Nel 1945 la rivista afroamericana ‘Ebony’ era costretta a comprare i vestiti per fotografarli! Non glieli prestavano nemmeno. Poi dieci anni fa per prima Franca Sozzani ha dedicato al tema un intero numero di Vogue Italia, Black Issue.
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