Settembre 22, 2023

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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CHANEL PRESENTA LA CROCIERA 19/20 BY VIRGINIE VIARD

 

 

CHANEL

by

VIRGINIE VIARD

Il Grand Palais trasformato in una stazione ferroviaria stile Beaux-Arts ha fatto da cornice al debutto di Virginie Viard alla guida creativa di Chanel, dopo la scomparsa lo scorso febbraio di Karl Lagerfeld: in scena, tra immaginarie banchine con fermate a Venezia, Antibes, Saint-Tropez ed Edimburgo, le proposte Crociera 2019/2020 (nella foto, un’anteprima dal sito chanel.com).

Difficile subentrare a un mostro sacro come Kaiser Karl, pur avendolo affiancato per molti anni: Viard non ha scelto la strada della rivoluzione ma dell’evoluzione, in un excursus tra gli inizi del secolo scorso e gli anni Ottanta, sul filo conduttore dell’heritage e della dialettica maschile-femminile, come nel completo con ampi pantaloni, blusa bianca, giacca di taglio morbido dalle spalle lievemente accentuate e fiocco blu, con un fiore candido a suggellare l’outfit.

Il nuovo non entra dunque a gamba tesa nella collezione – in cui abbondano di default i tweed, le catene e i fili di perle con la classica doppia C – ma fa capolino in una sottile ma tangibile voglia di modernità, a partire dal trench di sapore urban con cintura annodata in vita, fino ai giochi di volumi e lunghezze dei pantaloni: ampi bermuda, modelli larghi con vita alta, legging fantasia, cui fanno da contraltare gonne di forme diverse e abiti multicolor dalla silhouette danzante.

Una svolta in punta di piedi, incoraggiata dagli applausi di un pubblico ad alto tasso di celebrity: Lili-Rose Depp, giovanissima musa di Lagerfeld, insieme alla mamma Vanessa ParadisKeira Knightley in dolce attesa, l’indimenticata interprete di Love Story Ali McGrawAnna Mouglalis e Caroline de Maigret.

Virginie sembra trovarsi a un bivio: osare di più oppure decidere di mettere in secondo piano il proprio ego, valorizzando con discrezione una storia blasonata.

Intanto, in una lunga intervista pubblicata su wwd.com, il presidente moda di Chanel, Bruno Pavlovsky, fa il punto della situazione.

«Da un lato – dice – c’è la continuità con il lavoro svolto da Lagerfeld e dall’altro la consapevolezza, da parte di Virginie, di dover scrivere un nuovo capitolo. Chi meglio di lei potrebbe farlo?».

«La designer – prosegue il top executive – è garante della continuità e al tempo stesso può aggiungere qualcosa al messaggio lasciato da Karl Lagerfeld, che ci ha consegnato un grande dono ma anche una sfida importante: una griffe con una storia forte e codici altrettanto forti. Consciamente o meno, ha preparato Viard, il suo team e in generale la maison ad affrontare questa fase. Direi che siamo pronti».

«È stato proprio Lagerfeld – conclude – a insegnarci a interrogarci sempre, collezione dopo collezione, con la libertà di immaginare lo Chanel di domani. Si può dire che Virginie abbia sviluppato per questo un istinto a non legarsi eccessivamente all’esperienza passata, ma a cercare qualcosa di diverso. Penso che riuscirà a imprimere il suo tocco (leggermente più femminile, più Virginie appunto) allo stile unico che il suo predecessore ha conferito a Chanel. Certo, le ci vorrà del tempo e deve acquisire sicurezza. Non è semplice disegnare una collezione dopo Karl».

Una celebrazione dello stilista scomparso è fissata per il 20 giugno al Grand Palais: «Un tributo importante – anticipa Pavlovsky – a lui come persona, alle cose che amava e che lo ispiravano. Non sarà un evento dedicato a Karl da Chanel, da Fendi o regista del suo brand. Quello che vogliamo è ricordarlo per quello che era e per ciò che ci ha dato con la sua straordinaria energia. I tempi sono stretti, ma sono sicuro che allestiremo un happening eccezionale».

Il marchio Karl Lagerfeld sarà protagonista sempre in giugno a Firenze, durante Pitti Uomo, mentre in qualità di direttore creativo di Fendi il designer verrà ricordato durante la sfilata della haute couture, in programma il 4 luglio a Roma.

 

 

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