Dopo il lancio la scorsa estate, torna alla ribalta a Pitti Uomo 99 (partito nei giorni scorsi sulla piattaforma digitale Pitti Connect) Sustainable Style #2, progetto speciale curato dalla giornalista di moda e talent scouter Giorgia Cantarini.
Filo conduttore dei 15 talenti internazionali selezionati, cui sono dedicati incontri, presentazioni speciali ed eventi su uomo.pittimmagine.com, è un approccio alla moda all’insegna della responsabilità sociale e ambientale, accompagnato da un linguaggio estetico forte e ben definito.
Si intrecciano le storie di Dni (duo specializzato nel knitting, che sostiene le comunità artigiane del Perù), Luca Kemkes (olandese che recupera tessuti “da letto” per creare look urbani di sapore romantico-nostalgico), Flavia La Rocca (vincitrice del Green Carpet Fashion Awards nel 2019), Ksenia Schnaider che rielabora denim vintage e abiti usati in Ucraina, e ancora KidsofBrokenFuture da Milano, Nous Etudions, Myar (il brand italiano fondato da Andrea Rosso), Philip Huang dalla Thailandia, Raeburn da Londra, Reamerei ancora dall’Italia, S.S. Daley ossia l’upcycling secondo l’inglese Steven Stokey-Daley, il francese Uniforme Paris, il knitwear made in Italy di Vitelli, le sneaker italiane vegane di Yatay e, dalla Corea, i codici pop in materiali di scarto di Young N Sang.
«Siamo partiti dalla constatazione che non c’è sostenibilità senza stile – commenta Giorgia Cantarini -. Le scelte responsabili sonp il primo passo per costruire qualcosa di bello, che vale e dura nel tempo».
«Inauguriamo questo secondo capitolo di Sustainable Style con la voglia e l’idea di stimolare una riflessione forte sul contemporaneo e sul futuro prossimo della moda – aggiunge Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine -. Sostenibilità e stile sono concetti che, oggi più che mai, devono andare di pari passo».
Poletto definisce il progetto «una grande opportunità di farsi conoscere per i marchi che abbiamo selezionato e, al tempo stesso, uno stimolo importante per chi fa moda oggi e la vuole proiettare nel futuro». Cita inoltre i partner Unicredit e Reda.
Una realtà storica del tessile biellese, quest’ultima, che ha istituito durante la prima edizione il premio Reda x Sustainable Style. Vincitore è Phipps International, brand ideato da Spencer Phipps (nella foto).
Lo stilista americano disegnerà una microcapsule per Rewoolution, marchio di activewear in lana merino del gruppo piemontese, pensato per l’abbigliamento tecnico outdoor rivolto a sport e tempo libero.
Come spiega Luca Martines, ceo di Reda Consumer, Phipps realizzerà cinque capi, per un total look maschile in cui confluiranno la sua passione per la montagna e la vita all’aria aperta e il mood di Rewoolution. Il tutto strizzando l’occhio agli anni Settanta e, in particolare, al film All That Jazz di Bob Fosse.
«Lavorare con Rewoolution è stato per me realizzare un grande progetto – commenta Phipps -. Il team dell’azienda è composto da persone molto esperte e competenti, con una storia importante alle spalle. Insieme abbiamo cercato di divertirci, ragionando fuori dagli schemi».
Sustainable Style amplia per questa seconda edizione la collaborazione con Global Fashion Agenda, organizzazione no-profit che lavora per sensibilizzare l’industria moda in tema di responsabilità.
Una novità è la sinergia con Bonotto, il cui direttore creativo Giovanni Bonotto selezionerà cinque talenti per la limited edition Bonotto x Sustainable Style. Il punto di partenza saranno le stoffe certificate del player veneto, parte del Gruppo Zegna.
«Sono felice di realizzare insieme a questi designer una moda responsabile, che guardi al futuro – spiega Giovanni Bonotto -. Un guardaroba dall’alto contenuto di design in tessuti appunto certificati, fatto per durare. Il vero atto di sostenibilità è comprare meno e meglio».
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