Ottobre 5, 2023

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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IL QI GONG LA DISCIPLINA CHE ALLENA IL CORPO E L’ANIMA

Cos’è il Qi gong?

“Alcuni considerano l’arte marziale cinese del T’ai Chi Ch’uan come una forma di Qi gong. Tuttavia, nella maggioranza dei casi, il Qi gong viene visto più che altro come uno strumento importante nell’addestramento alla suddetta arte marziale, necessario per sviluppare il controllo del respiro, dell’energia vitale e della forza”.

Il Qi gong – Qi-gong o Qigong – può essere definito come una disciplina originaria della Cina che prevede l’esecuzione di esercizi fisici associati al controllo del respiro e della mente.

 

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Si tratta di una disciplina nata dalla combinazione di conoscenze derivanti dalla medicina tradizionale, dalla filosofia e dalle arti marziali cinesi; prevede l’esecuzione di particolari e determinati movimenti in coordinazione con la respirazione e associati alla concentrazione mentale e a tecniche di meditazione.

Per onor del vero, è bene precisare che non esiste una singola tipologia di Qi gong; attualmente, infatti, si conoscono ben 75 forme antiche (le cui tracce sono presenti nella letteratura cinese) cui si aggiungono più di 50 forme più moderne e contemporanee.

La parola “Qi” significa “energia” o “spirito”; mentre la parola “gong” può essere tradotta con “tecnica”, “abilità” o “lavoro”. Si potrebbe, pertanto, tradurre “Qi gong” con “lavoro sull’energia” o “tecnica dello spirito”. Non a caso, questa disciplina si prefigge l’obiettivo di curare ed accrescere la propria energia interna – il qi, appunto – che scorre nei meridiani che percorrono il corpo di ciascun individuo.

 

Energia Vitale e Meridiani

Secondo la filosofia e la medicina tradizionale cinese, ciascun individuo possiede una propria energia vitale interna – il qi – che scorre all’interno di specifici canali che percorrono l’intero organismo, noti come meridiani.

Secondo la tradizione cinese, il flusso di tale energia non deve essere interrotto o alterato, quindi non devono verificarsi ristagni o rallentamenti, pena l’insorgenza di malesseri e disturbi.

In altre parole, il Qi gong può essere inteso come la capacità e l’abilità di prendersi cura, coltivare, bilanciare, rafforzare e accrescere l’energia vitale qi, allo scopo di raggiungere un benessere a trecentosessanta gradi che comprenda tanto il corpo quanto la mente e lo spirito.

Origine

Breve Storia e Origine del Qi gong

Le radici del Qi gong affondano in un passato lontanissimo; si ritiene, infatti, che le origini di questa disciplina risalgano a più di 4000 anni fa. Inizialmente, la conoscenza del Qi gong veniva trasmessa esclusivamente dal maestro al proprio allievo – sia per via orale che attraverso la pratica di esercizi – ma non veniva di certo diffusa come invece accade oggi.

Nel corso degli anni, si sono sviluppate moltissime forme di Qi gong applicabili in diversi ambiti della cultura cinese allo scopo di raggiungere differenti obiettivi, quali ad esempio:

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  • Medicina tradizionale cinese: le forme di Qi gong praticate in quest’ambito puntano ad esercitare attività preventive e curative nei confronti di disturbi di vario tipo.
  • Arti marziali cinesi: le forme di Qi gong applicate in questo campo vengono praticate al fine di migliorare le capacità di combattimento.
  • Taoismo e Buddhismo: il Qi gong praticato in quest’ambito può essere considerato come parte integrante della meditazione. In quello che è attualmente conosciuto come Qi gong Buddhista, le pratiche di meditazione del Qi gong fanno parte di un percorso spirituale che conduce all’illuminazione.
  • Confucianesimo: le forme di Qi gong praticate nell’ambito del confucianesimo (Qi gong del confucianesimo) mirano al raggiungimento della consapevolezza della moralità.

Tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50, tuttavia, il governo cinese tentò di accorpare, o meglio, di integrare le differenti forme di Qi gong in un unico sistema allo scopo di conferire alla disciplina rilevanza dal punto di vista scientifico.

 

Diffusione del Qi gong e Regolamentazione

Fino alla prima metà del ‘900 l’accesso al pubblico al Qi gong rimase piuttosto limitato, benché la sua pratica fosse diffusa nelle università, negli ospedali e nei centri di riabilitazione.

La disciplina andò incontro ad una diffusione di massa solamente verso la fine degli anni ’70. Purtroppo, con l’aumento dell’accessibilità al Qi gong, insorsero alcuni problemi: praticanti e maestri di dubbia serietà e professionalità iniziarono a rivendicare capacità soprannaturali esercitate grazie e attraverso la pratica di questa disciplina, fondando nuovi culti e millantando abilità quasi “magiche”. La nascita di questi “movimenti secondari” spinse il governo cinese a creare la National Qigong Science and Research Organization al fine di monitorare e regolarizzare l’uso della denominazione di “Qi gong” e allo scopo di controllarne la pratica.

Nel 2000, è stata istituita l’Associazione Cinese di Qi gong che si occupa di regolare la pratica del Qi gong, determinando i requisiti e le certificazioni che i maestri di questa disciplina devono necessariamente possedere e limitando la pratica del Qi gong alle sole forme approvate dallo Stato (principalmente applicate nel campo della salute).

A Cosa Serve?

Perché viene praticato il Qi gong?

Il Qi gong è una disciplina che viene praticata con l’intento di mantenere o raggiungere uno stato di benessere generale, a livello sia fisico sia mentale e, in alcuni casi, anche spirituale.

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Secondo la filosofia alla base del Qi gong, tale benessere può essere raggiunto acquisendo – attraverso l’esercizio (postura e movimento), la concentrazione e la meditazione – la capacità di prendersi cura, equilibrare, rafforzare e accrescere l’energia vitale qi.

Il Qi gong contemporaneo attualmente praticato, tuttavia, si è via via discostato dalla filosofia tradizionale e spirituale per spostarsi verso le applicazioni nel campo della salute e della medicina moderna. È comunque doveroso precisare che non vi sono prove scientifiche che supportano una qualsivoglia efficacia terapeutica del Qi gong nei confronti di malattie o condizioni mediche, così come non vi sono prove scientifiche che dimostrino l’esistenza del Qi. Pertanto, il Qi gong NON può essere e non viene considerato come parte della medicina moderna.

 

Qi Gong e Arti Marziali

Nella cultura cinese, praticare il Qi gong è molto importante nell’ambito dell’arte del combattimento.

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Il concetto di energia interna qi, infatti, lo si ritrova anche nella filosofia alla base delle arti marziali originarie della Cina, quali il  T’ai Chi Ch’uan, lo Xing Yi Quan e il Baguazhang. Nella cultura cinese, l’acquisizione di abilità particolarmente eclatanti nelle arti marziali, come ad esempio quella di resistere alla ricezione di forti colpi o quella di rompere con le mani o con altre parti del corpo oggetti molto duri, viene attribuita alla pratica del Qi gong.

Benefici Attesi

Quali Benefici dovrebbe apportare il Qi gong?

Il Qi gong viene praticato perché ritenuto in grado di produrre una serie di effetti benefici a livello tanto fisico quanto psichico.

Difatti, secondo la filosofia che sta alla sua base, la pratica di questa disciplina dovrebbe migliorare e favorire lo scorrimento dell’energia qi all’interno dei meridiani, i canali energetici che percorrono il corpo dell’individuo.

Parlando in termini più pratici, a detta dei suoi sostenitori, la pratica del Qi gong dovrebbe apportare i seguenti benefici:

  • Promuovere uno stato di salute generale;
  • Migliorare la capacità di percepire la propria forza vitale (qi) e migliorare la capacità di interagire con essa;
  • Ridurre lo stress mentale, gli stati ansiosi e la frustrazione emotiva;
  • Migliorare la capacità di gestire la rabbia e i pensieri morbosi, contribuendo a riportare l’equilibrio mentale;
  • Migliorare la circolazione sanguigna e la circolazione linfatica;
  • Favorire la salute generale dell’apparato muscoloscheletrico, dell’apparato cardiovascolare e dell’apparato respiratorio;
  • Tonificare i muscoli;
  • Ridurre i dolori osteoarticolari;
  • Ridurre la pressione sanguigna;
  • Migliorare il riposo notturno;
  • Migliorare la concentrazione;
  • Aumentare la consapevolezza di sé e del proprio corpo;
  • Quando praticato nell’ambito delle arti marziali, migliorare le proprie abilità di combattimento.

Nota Bene

Benché in letteratura scientifica siano presenti alcuni studi condotti sulla pratica del Qi gong al fine di indagarne le reali proprietà e di individuarne un eventuale utilizzo in campo clinico, essi non sono sufficienti a confermare una simile applicazione.

Si ricorda nuovamente che questa disciplina non è una terapia e la sua pratica non è approvata per il trattamento di alcun tipo di disturbo o malattia. D’altro canto, sono diverse le persone che, svolgendo regolarmente questa attività, dichiarano di trarne dei vantaggi. Si tratta, tuttavia, di impressioni e risposte soggettive che non rappresentano una conferma scientifica.

Pertanto, in presenza di condizioni patologiche, il Qi gong NON può e NON deve essere considerato come un trattamento che possa sostituire le terapie convenzionali.

Praticare il Qi gong

Come si pratica il Qi gong?

La pratica del Qi gong prevede la coordinazione di corpo, respiro e mente. Nel dettaglio, essa si basa su tre fattori fondamentali: la postura, la respirazione e la consapevolezza (generalmente raggiunta attraverso le tecniche di meditazione).

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Come ribadito più volte, esistono differenti forme di Qi gong, ognuna praticata seguendo determinati schemi. Tuttavia, è possibile affermare che tutte le suddette forme prevedono l’esecuzione di una combinazione (seppur differente l’una dall’altra) dei seguenti esercizi e attività:

  • Esercizi statici: prevedono che l’individuo assuma e mantenga posizioni statiche per un tempo prolungato. Non devono mancare il controllo del respiro e la concentrazione.
  • Esercizi dinamici: comportano l’esecuzione di movimenti lenti e fluidi – coordinati con il respiro – che, generalmente, prevedono una coreografia ben precisa e studiata con cura. I tipi di movimenti praticati nel Qi gong sono molteplici, coinvolgono differenti muscoli e articolazioni e sono volti a favorire l’allungamento e la tonicità muscolari, migliorare l’equilibrio, la propriocezione e la consapevolezza del proprio corpo nello spazio circostante.
  • Pratica meditativa: la pratica meditativa si concentra sul respiro. Il suo scopo è quello di bilanciare il flusso dell’energia qi, di calmare la mente e di raggiungere la consapevolezza di sé
  • Attività che prevedono l’uso di “agenti esterni”: sono attività che prevedono l’uso di oggetti (ad esempio, incensi), l’utilizzo di erbe o l’interazione con altre persone (ad esempio, manipolazioni e massaggi).

Come si svolge una Lezione tipo di Qi gong?

In genere, una lezione di Qi gong ha una durata che può variare dai 45-50 minuti fino ai 60-90 minuti.

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Per chi da poco si è approcciato a questa disciplina, la presenza del maestro è fondamentale. Generalmente, la lezione inizia con una serie di esercizi di respirazione e con esercizi di stretching preparatori. Dopodiché, si passa all’esecuzione degli esercizi statici e, in seguito, degli esercizi dinamici che dovranno essere coordinati con il respiro. Normalmente, la lezione comprende anche l’esecuzione di pratiche meditative.

La sequenza e il tipo di esercizi praticati potrebbero variare in funzione della forma di Qi gong praticata e a seconda di come il maestro imposta la lezione.

Il Qi gong può essere eseguito in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora; tuttavia, in molti sostengono che l’ideale sarebbe praticare di prima mattina e all’aria aperta.

Una volta che si sono acquisite abbastanza conoscenza e sufficiente pratica, il Qi gong può essere praticato anche in autonomia.

Importanza del Maestro di Qi gong

Coloro che si approcciano per la prima volta al Qi gong, così come i più esperti, dovrebbero rivolgersi a maestri ed istruttori preparati che abbiano ricevuto un’adeguata formazione e ottenuto le certificazioni richieste per poter esercitare e trasmettere questa pratica. Benché non si tratti di un trattamento terapeutico, è consigliabile rivolgersi sempre a professionisti del settore, evitando i maestri o gli istruttori “improvvisati”.

Controindicazioni

Esistono Controindicazioni alla pratica del Qi gong?

La pratica del Qi gong non presenta particolari controindicazioni. I principianti dovrebbero prestare attenzione all’esecuzione di alcuni esercizi sia fisici che di respirazione al fine di non incappare in spiacevoli infortuni. Allo stesso modo, alcuni esercizi non dovrebbero essere effettuati dalle donne in gravidanza. Per questi motivi, la presenza di un maestro è fondamentale e ancor più importante è la sua professionalità.

Ad ogni modo, a scopo precauzionale, sia le donne in gravidanza che le persone affette da particolari disturbi o malattie, prima di iniziare la pratica del Qi gong, dovrebbero chiedere consiglio al proprio medico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alessandro Sicuro

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