Secondo il comunicato dell’azienda, Kim ha concepito lo show come “un’odissea in movimento” attraverso la quale “esplorare il tema della rigenerazione, con silhouette che fondono le convenzioni dell’eleganza maschile e della couture, trascendendo nello stesso momento i confini del tempo”.
Frase che suona come una battuta della rubrica “Pseuds’ Corner” sulla rivista Private Eye, rappresentando l’unica cosa che non è andata in questa sfilata straordinariamente efficace. Un défilé – supportato da un’orchestra dal vivo e da una sfilza di Arnault boys seduti in prima fila con papà Bernard – che è sembrato un momento di moda davvero molto significativo, e ha fatto ottenere a Kim Jones il più grande applauso della stagione internazionale delle sfilate di abbigliamento maschile.
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Alessandro Sicuro Comunication
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