Aprile 24, 2024

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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LA VACANZA IN MONTAGNA SI FA SEMPRE PIÙ ENOGASTRONOMICA

Le cime innevate e le piste da sci non sono gli unici elementi di attrazione del turismo di montagna. Si aggiunge, infatti, l’esperienza enogastronomica a fare da cornice alle vacanze invernali. È quanto emerge dai dati rilasciati da Roberta Garibaldi nell’anticipazione dell’edizione 2023 del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, che sarà presentato a maggio.
Su un campione di 1.500 persone, intervistate nel mese di gennaio 2023, oltre il 90% ha intenzione di unire l’esperienza in montagna con degustazioni in loco. In particolare, il 68% circa vuole degustare in un ristorante locale i piatti tipici del territorio e più di un intervistato su quattro ha previsto la visita a un ristorante o un bar ‘storico’ durante la permanenza in montagna. A tentare il 27% degli intervistati con fascia di età tra 18-24 anni è l’esperienza di fine dining tra i monti. Infatti è sempre maggiore il numero di grandi chef che decidono di portare il proprio format in settimana bianca per continuare a sviluppare la propria strategia di espansione, come Alajmo a Langosteria.
Oltre alla mera esperienza gastronomica, ad incuriosire sono anche le visite in luoghi di produzione del cibo. Due turisti su tre manifestano la volontà di approfondire questo aspetto organizzando attività di vario tipo: al primo posto la visita ad un’azienda agricola (24%) e a seguire i caseifici (23%) e le cantine (22%).
Tra le altre esperienze da provare emergono la visita a un mercato locale, scelta da oltre il 40% del campione, e ad attività di piccole botteghe artigiane del gusto con il 37 per cento. Oltre il 57% degli intervistati punta a partecipare a un evento legato all’enogastronomia, meglio se focalizzato sul cibo e a seguire sul vino e sulla birra. Tra le esperienze di turismo attivo, invece, svettano quelle dei trattamenti di benessere come Spa e massaggi a tema vino, birra e olio. Tra i più giovani (età 18-24) è particolarmente alta l’intenzione di partecipare ad attività sportive all’aria aperta come trekking del gusto, tour in bicicletta o mountain bike tra i luoghi di produzione del cibo.
“Il binomio enogastronomia e montagna si conferma essere di grande appeal tra i turisti italiani, l’interesse è forte e si traduce nel desiderio di partecipare ad una pluralità di proposte, dalle più tradizionali ai nuovi format tra sport e gusto”, afferma Roberta Garibaldi, vicepresidente della Commissione Turismo dell’Ocse e autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano. “Valorizzare l’enogastronomia nelle aree montane del Belpaese contribuisce ad arricchire l’offerta, la diversifica e la destagionalizza. È certamente un’opzione percorribile per slegarsi dai tradizionali modelli turistici ed orientarsi verso forme di sviluppo più sostenibili e in grado di generare benefici diffusi per le filiere dell’agroalimentare e del turismo”.
Alessandro Sicuro Comunication
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