La casa della mela sta testando su tvOS 16.4 beta funzioni di generazione del linguaggio per Siri
Se negli ultimi tempi abbiamo assistito a una vera propria corsa da parte di Microsoft e Google all’introduzione di modelli generativi di intelligenza artificiale (IA) in motori di ricerca e applicazioni varie (ecco i nostri approfondimenti su ChatGPT e Midjourney), un colosso della tecnologia si è tenuto sorprendentemente in disparte.
Stiamo parlando di Apple, che, probabilmente perché non sviluppa motori di ricerca, non è entrata nel vivo di questa competizione, ma questo non vuol significa che non stia studiando soluzioni per migliorare il proprio assistente virtuale Siri (come cambiare la sua voce). Assistenti virtuali vs chatbot, una lotta già persa. Pur nella loro pervasività, se paragonati ai nuovi chatbot gli assistenti virtuali sembrano provenire da un’era tecnologica precedente. Il loro codice è complicato, difficile da aggiornare con nuove funzionalità e soprattutto, nonostante siano con noi da un decennio, non sono mai riusciti realmente a fare breccia negli utenti.
Questo vale non solo per Siri, ma per tutti gli assistenti, Alexa e Assistente Google inclusi, e secondo un rapporto del New York Times di un paio di giorni fa hanno già perso il confronto contro i nuovi modelli IA, molto più versatili. Allo stato attuale, però, è difficile che la cose possano cambiare in corsa.
Come abbiamo detto, Siri ha un design strutturato in modo tale per cui è difficile aggiungere funzionalità. John Burkey, un ex ingegnere Apple che ha lavorato su Siri, ha dichiarato come il database di Siri contenga un gigantesco elenco di parole, inclusi i nomi di artisti musicali e luoghi come i ristoranti, in quasi due dozzine di lingue, e per aggiungere funzionalità complesse come nuovi strumenti di ricerca potrebbe volerci quasi un anno.
Ma secondo Bloomberg il mese scorso Apple ha tenuto un vertice interno sull’IA per i dipendenti, e avrebbe intenzione di aggiungere funzionalità generative del linguaggio al suo assistente.
Siri potrebbe ricevere nuove funzioni tipo ChatGPT, ma niente è deciso. Siri utilizza un sistema basato su modelli (da qui le dimensioni del suo codice), e non su un tipo di intelligenza artificiale generativa, ma gli ingegneri Apple hanno introdotto nella beta di tvOS 16.4 un framework che consente funzionalità di generazione del linguaggio, nome in codice “Bobcat”. A quanto sembra, al momento questa soluzione viene utilizzata solo per raccontare barzellette su Apple TV, ma si sta sperimentando anche un modo per introdurla nei timer. La scelta della casa della mela è interessante, perché in realtà il codice è presente in tvOS, quindi la funzionalità dovrebbe essere disponibile anche sugli HomePod, ma non è stata abilitata.
Quindi sembra che Apple ci stia andando con i piedi di piombo, e comunque non sembra aver intenzione di rivoluzionare il proprio assistente virtuale, ma semmai migliorarlo grazie a questi modelli IA. Anzi, Mark Gurman ribadisce come Apple non stia lavorando affatto a un chatbot simile a ChatGPT.
Nondimeno, il rapporto del New York Times conferma come la nuova funzionalità di generazione del linguaggio sia destinata ad arrivare su tutti i sistemi operativi della mela, anche se le tempistiche non saranno certo brevi (ed è sempre possibile che venga abilitata silenziosamente lato server).
Nel mondo frenetico in cui stiamo vivendo, già questo denota lo scarso interesse di Apple di partecipare a questa competizione.
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