
21 SET 2013 17:43
NIENTE, NEMMENO I PREZZI PROIBITIVI, FERMANO LA FEBBRE DA IPHONE: APPLE STORE ASSALTATI DAI FEDELI DELLA SETTA STEVE JOBS
Anche per gli iPhone 5C e 5S, come a ogni nuova uscita dei gioiellini di Apple, si ripete il rituale dell’attesa spasmodica degli evangelisti della Mela fuori dai negozi – Aspettano per giorni, pronti a sborsare un sacco di soldi per qualcosa che già conoscono – Sono dei pazzi o sono il futuro?…
TEST DI RESISTENZA PER I NUOVI IPHONE
Dei pazzi. Come altro considerare uno (ben più d’uno) che si mette in viaggio, verso la Francia in questo caso, e fa la coda fuori da un negozio addirittura qualche giorno prima del momento fatale? È quel che capita puntualmente dal 2007 a tanti possessori di iPhone. Fu un’intuizione di Steve Jobs, una delle tante, la meno tecnologica, la più geniale dal punto di vista del marketing.
JIMMY GUNAWAN IL PRIMO AD AVER COMPRATO IPHONE 5S A SYDNEY E QUINDI NEL MONDO
Già: come far parlare per giorni dell’evento un po’ ovvio dell’uscita di uno smartphone, per quanto bello, rivoluzionario o, meglio, visionario? E farne parlare senza sborsare un centesimo? Reinventando uno degli aspetti più frequenti e noiosi della nostra quotidianità: l’attesa.
Ieri è uscito il nuovo iPhone, anzi due, il 5C e il 5S. L’Italia anche questa volta è stata inserita nella seconda fascia, perché centellinare i luoghi di uscita del nuovo modello fa parte della strategia. Chissà quanti sono, in questi giorni, gli italiani in coda per l’ambito aggeggio tecnologico. E per cosa poi? Per un modello di passaggio, che presenta poche novità rispetto al precedente, uscito fra l’altro meno di un anno fa. Già vecchio e addirittura ancora in garanzia.
E non c’è crisi che tenga, pare. Se ascoltate le interviste a chi sta in coda fuori dagli Apple Store in questi giorni vi rendete conto che ci sono studenti, impiegati, gente qualunque. Che sa già tutto di quel che sta per acquistare, e allora potete sentirli discutere di come funziona il riconoscimento attraverso l’impronta digitale e del numero di pixel della nuova macchina fotografica.
FILA AGLI APPLE STORE PER I NUOVI IPHONE – TOKIO
Nemmeno la sorpresa, dunque. E allora? Dei pazzi? Beh, per chi si disinteressa a queste cose, per chi non molla il suo telefonino che si apre a conchiglia, con quel display minuscolo, e che controlla le email solo in ufficio, sì, per uno così quelli in coda a Parigi per il nuovo iPhone sono dei matti da legare.
LO STAFF DEGLI APPLE STORE ACCOGLIE I CLIENTI
Forse, però, sono invece i battistrada di una nuova grammatica – già presente – un modo diverso di stare al mondo, d’informarsi, di leggere, di comunicare. Migliore? Diverso, per ora. Poi, però, dopo la coda e il nuovo iPhone in mano, meglio fare finta di non guardarlo, lo scontrino.
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