Aprile 25, 2024

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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DRAGHI VEDE NERO PER LA RIPRESA

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Mario Draghi vede nero sulla ripresa.

Padoan: “Abbasseremo le tasse”Draghi ha le mani legate dalla Germania. Padoan è frenato dalla UE e tutto rimane come sempre chi cresce sono sempre i soliti e l’italia…?

Riunione del G20, confermato il pessimismo generale sulla situazione economica. Il presidente della Bundesbank: “L’economia tedesca si sta deteriorando”

WASHINGTON – “La ripresa globale è stata più debole delle attese”. Il governatore della Bce Mario Draghi ribadisce il suo giudizio anche alla fine dell’assemblea dell’Fmi e del G20 alla quale hanno partecipato ministri delle Finanze e governatori delle banche centrali. Un summit caduto in un periodo, al contrario di tutte le previsioni, di grave crisi anche per i Paesi più forti come la Germania tanto che il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha ammesso che l’economia tedesca “si sta chiaramente indebolendo”.

gpg01-Copy-193-Copy-1009x1024E al peggioramento dei dati non sfugge l’Italia come dice il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “La crescita è più bassa di quanto ci si aspettasse qualche mese fa. Le ragioni sono diverse e spesso non del tutto chiare”. “La politica economica – ha aggiunto – deve mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone e quelle strutturali, che ultimamente hanno preso uno spazio centrale. C’è una crescita piuttosto contenuta e a volte non c’è nemmeno nei Paesi della zona euro e la ricetta di cui si è discusso è l’impatto delle riforme. Inoltre – ha spiegato Padoan – gli investimenti sono andati calando in modo significativo negli ultimi anni e questo spiega anche perchè la crescita è stata rivista verso il basso. Le leve per stimolare gli investimenti sono vari: agevolare l’accesso al credito, dare più impulso agli investimenti pubblici come quelli in infrastrutture e creare un clima di fiducia”. Padoan ha inoltre sottolineato come nel corso del vertice “abbiamo sottolineato lo sforzo delle riforme strutturali dell’Italia e la riforma del lavoro ha suscitato ampio consenso e considerata un momento di cambiamento del Paese. La politica di bilancio continuerà a tenere conto dei vincoli di bilancio ma la legge di stabilità sarà orientata verso la crescita”.

Nelle intenzioni del governo la finanziaria 2015 sarà l’occasione per procedere innanzitutto a un “serio” taglio dellelavoce1 tasse, che verrà coperto con una spending review che l’esecutivo quantifica “in più che a doppia cifra”, probabilmente dunque in oltre 10 miliardi di euro, a dispetto delle ultime indiscrezioni su una riduzione molto più contenuta. La riduzione della pressione fiscale – invocata anche dal presidente della Commissione Ue, Manuel Barroso, che denuncia il livello troppo alto in Italia rispetto agli altri Paesi – partirà sicuramente, come annunciato più volte, il taglio del costo del lavoro o attraverso l’Irap o attraverso i contributi sociali a carico delle imprese. Ma nella stessa direzione vanno anche le proposte avanzate da Maurizio Lupi per la proroga dell’ecobonus al 65% e del bonus su ristrutturazioni e mobili al 50% (costo circa 1 miliardo di euro) e per la deducibilità al 100% dei beni strumentali delle aziende (costo in questo caso pari a 1,2 miliardi).

E se il ministro afferma che a proposito del Tfr “ci sono varie ipotesi ma non un quadro finale definito” per il governo italino buone notizie vengono da Christine Lagarde, presidente dell’Fmi che sfoggia ottimismo in rapporto al nostro Paese. “Le prospettive dell’Italia – ha detto la Lagarde – sembrano “più positive” con il via libera del Senato alla riforma del lavoro”.

Alessandro Sicuro

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