Due operazioni dello stesso genere in due giorni accendono i riflettori sul rapporto, sempre più intenso, tra griffe del lusso e i multibrand online. Tiffany, nei giorni scorsi, ha annunciato di aver siglato un accordo globale con Net-a-porter per la vendita sul sito inglese di alcuni prodotti selezionati della storica azienda statunitense. Il patto, in vigore dal 27 aprile, sarà ‘di prova’, per un periodo di tempo limitato, e ambisce a “raggiungere nuovi target generazionali, ovunque si trovino”, come ha spiegato Philippe Galtie, vice president senior del canale di vendita internazionale di Tiffany. Ieri, Ermenegildo Zegna ha reso noto che a partire da fine luglio Mr Porter (il portale per uomini, sempre del gruppo Yoox-Net-a-porter) ospiterà la collezione ready-to-wear della maison.
Sia Tiffany sia Zegna, ad oggi, vendono sul web unicamente attraverso i propri e-commerce e non su portali terzi. “In un mondo in cui la visibilità digitale è il fondamento del business di domani, per noi questa alleanza è strategica”, ha dichiarato Ermenegildo Zegna a Wwd. “Mr Porter, con la sua capacità di coinvolgere il pubblico, è la finestra ideale per mettere in mostra le nostre collezioni e per raggiungere l’uomo contemporaneo e la sua richiesta di un guardaroba moderno, autentico ed elegante”.
A confermare che la partnership con retailer online sembra un passaggio dovuto per le griffe della moda, c’è anche Prada. Dopo la pubblicazione dei risultati 2015, ha annunciato che l’e-commerce dovrebbe raddoppiare il giro d’affari del marchio entro il 2018, anche attraverso “l’opportunità di espandersi con partner chiave come mytheresa.com e Yoox-Net-a-porter”.
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