L’ANALISI DI MEDIOBANCA LA MODA ITALIANA IL PIU’ POTENTE ASSET DEL MADE IN ITALY
CRESCIUTA DA €48,8 MILIARDI 2011 A €62,6 NEL 2015. CRESCE L’OCCUPAZIONE
GLI OPERATORI ATTENDONO L’APERTURA DEL CREDITO PER DARE LA VOLTA
La moda italiana cresce (e aumentano i dipendenti) a ritmi più sostenuti del resto della manifattura del Paese. E mostra una solidità finanziaria che le consente di sfidare i competitor francesi. A rivelarlo è l’indagine annuale sul settore moda italiano di Mediobanca, presentata questa mattina, che precisa come nel 2015 la grande manifattura del nostro Paese abbia segnato un fatturato in crescita del 4,8%, a fronte del +9,4% delle aziende moda e del +8,9% dei maggiori 15 gruppi del settore (Top15Moda).
Nel periodo 2011-15, inoltre, i ricavi aggregati delle Aziende Moda Italia (140 società con fatturato 2015 di almeno 100 milioni di euro) hanno segnato una crescita del 28,4% (passando dai 48,8 miliardi di euro del 2011 ai 62,6 miliardi del 2015) contro quella più consistente delle Top15Moda (15 maggiori gruppi per fatturato – abbigliamento, occhialeria, pelletteria – tra il 2011 e 2015): +30,1%, ovvero dai 23,3 miliardi di euro del 2011 ai 30,3 miliardi del 2015.
L’incremento delle vendite ha portato a una consistente crescita occupazionale tra le imprese del settore. Nel periodo 2011-15, la forza lavoro è infatti aumentata del 21,2%, coinvolgendo oltre 57mila nuovi dipendenti, per un totale addetti che, nel 2015, arriva a circa 327mila unità.
Guardando alla redditività operativa, nel periodo 2011-15 il quadro d’insieme permane positivo e superiore a quello della grande manifattura italiana (4,2%), sebbene in leggera contrazione sia per le Aziende Moda Italia (ebit margin del 9% rispetto al 10,1% del 2011) sia per le Top15Moda (ebit margin del 12% rispetto al 13,7% del 2011).
Tra i principali player del fashion, nel 2015 Moncler ha conseguito il valore più elevato (29,2%), seguita da Ferragamo (18,8%), Luxottica (15,8%) e Armani (15,5%), contro il -5,7% di Benetton, l’unica in negativo. Dal 2011 al 2015, invece, il brand che registra l’incremento più sostenuto è Valentino (+102%), seguito da Moncler (+71,5%), Calzedonia (+55,8%), Armani (+46,9%), Ferragamo (+44,8%), Luxottica(+42%), Prada (+38,8%). Continua invece la flessione di Benetton (-25,8 per cento).
Oltre a una crescita maggiore, il settore moda vince la sfida con la grande manifattura anche in termini di solidità finanziaria: “Le aziende della moda – si legge nella nota ufficiale diffusa da Mediobanca – appaiono infatti molto più capitalizzate, con debiti finanziari pari al 31,8% dei mezzi propri e addirittura del 21,7% per il Top15Moda. Altro fattore di diversità è l’abbondanza delle disponibilità liquide, superiori al debito oneroso per le Top15Moda (114,9%), rispetto ad un’incidenza del 76,3% per le aziende moda e del 54,8% per la grande manifattura”.
Impostando un confronto con i cugini francesi, infine, Mediobanca rileva come la mappa della moda d’Oltralpe si discosti da quella nostrana solo per le dimensioni: il giro d’affari delle Top15Moda Francia è il doppio di quello del Top15Moda Italia, ma risulta molto più concentrato, con il solo gruppo Dior che assorbe la metà dei ricavi dei 15 maggiori player. “In Italia – si legge sempre nella nota ufficiale – sono 13 le società della moda con ricavi superiori al miliardo, in Francia si fermano a sei. Le aziende nostrane crescono con pari velocità di quelle dei cugini d’oltralpe, sono finanziariamente più solide e più liquide, ma meno redditizie”.
More Stories
LA MILANO FASHION WEEK
INIZIA OGGI LA LONDON FASHION WEEK IN DIGITAL APRE VIVIENNE WESTWOOD
SVELATA LA NUOVA STRATEGIA DI BOTTEGA VENETA LO ANNUNCIA PINAULT IN PERSONA