Ottobre 4, 2023

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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NAPOLI VELATA IL NUOVO FILM DI FERZAN ÖZPETEK

‘Napoli velata’ una donna e un mistero

    Özpetek in viaggio nei segreti dell’anima

 

Napoli non si dà a tutti. Decide lei a chi svelarsi, a chi mostrarsi agitata da segreti ancestrali, magìe, superstizioni, rituali, ed è proprio così che si è donata a me.

Simili sensazioni provate in questa città “magica”, le stesse che leggo, descritte dal regista, mi hanno spinto a pubblicare questa recensione, sull’articolo di Alessandra Vitali, che ringrazio.

Nel mio incontro con Napoli ho conosciuto molte persone, alcune in particolare mi hanno fatto scoprire aspetti della città che non conoscevo, sono certo che loro hanno percepito il mio autentico entusiasmo e mi hanno ripagato donandomi la loro completa ospitalità e disponibilità.

A quel punto quando tocchi il cuore di un Napoletano, prendi immediatamente i privilegi di un ospite e come tale, a Napoli, diventi un Re.

E quindi sei scortato tra le vie di questa splendida città dove si mescola, l’attualità e i ricordi antichi. La miseria accanto alla nobiltà dei palazzi storici. Il maschile e il femminile.

E’ questa l’atmosfera di Napoli, una città “che non è quella raccontata in Gomorra, simbolo delle Scampie del mondo, né quella dei cliché, stai attento che ti rubano l’orologio. Oppure delle lenzuola stese alle finestre. E’ un luogo di cultura, abitato da persone curiose, cittadini consapevoli, che vogliono partecipare, una città vivace in cui convivono i contrasti e le persone splendide. A.S.

Gianfilippo Corticelli, direttore della fotografia, contribuisce a rendere le luci e le atmosfere della città calde e reali.

La colonna sonora originale, edita da FENIX ENTERTAINMENT e WARNER CHAPPELL MUSIC ITALIANA, è stata completamente affidata al musicista e compositore italiano Pasquale Catalano 

Regia di Ferzan Özpetek


Il 28 dicembre in sala il nuovo film del regista. Protagonista Giovanna Mezzogiorno, con lei fra gli altri Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Lina Sastri. Una passione travolgente e un delitto risvegliano ombre che è difficile cancellare. In questa città una donna viene travolta da una passione improvvisa e da un delitto. Eros e morte, l’amore, il sesso, la violenza scoppiano nella cornice di un thriller. Così si risvegliano le ombre di Napoli velata, il nuovo film di Ferzan Ozpetek.Schermata 2017-12-19 alle 02.58.42

Il cast di prim’ordine, che il pubblico vedrà dal 28 dicembre al cinema – il film è distribuito da Warner Bros. – comprende Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Isabella Ferrari, Lina Sastri, Peppe Barra, Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Biagio Forestieri, Loredana Cannata. Giovanna Mezzogiorno è la protagonista, Ozpetek la rincontra a quattordici anni di distanza da La finestra di fronte. A questa storia il regista pensava da tempo. Ci racconta di una cena, anni fa a Istanbul, dall’amica e sua attrice-feticcio Serra Yilmaz. “Ho conosciuto una ragazza molto interessante, da una chiacchiera iniziale siamo finiti in un angolo a parlare tutta la sera. C’era qualcosa di molto sensuale in lei, quasi erotico. A un certo punto mi disse che doveva andare, al mattino si sarebbe svegliata presto per un impegno importante. Era un medico legale. Mi sorprese il contrasto fra quella personalità così seduttiva e un lavoro così freddo, razionale. Da quell’incontro ho iniziato a costruire questa storia”.

Simile è stato l’incontro con Napoli. Lì il regista ha trascorso un lungo periodo con la Traviata al Teatro San Carlo, sua la regia. “Ho conosciuto molte persone, alcune in particolare mi hanno fatto scoprire aspetti della città che non conoscevo – ricorda Ozpetek – ogni angolo custodisce pezzi di storia, aneddoti, dettagli. Tutto si mescola, l’attualità e i ricordi antichi. La miseria accanto alla nobiltà dei palazzi storici. Il maschile e il femminile. Napoli moderna e i riti antichissimi, come quello della “Figliata” dei femminielli (la simulazione di un parto, ndr) al quale ho potuto assistere e nel quale è racchiuso, in parte, il senso del film: durante la messinscena, si alza un telo semitrasparente, perché la verità non va guardata in faccia nuda e cruda ma la devi sentire, intuire. Come il Cristo velato: il velo accentua le forme, in realtà. Il velo non occulta, ma svela”.

Sono queste le atmosfere di Napoli velata, ambientato in una città “che non è quella raccontata in Gomorra, simbolo delle Scampie del mondo – continua il regista – né quella dei cliché, stai attento che ti rubano l’orologio. E’ un luogo di cultura, abitato da persone curiose, cittadini consapevoli, che vogliono conoscere, una città vivace in cui convivono i contrasti. Le abitazioni modeste poco distanti da edifici sontuosi come palazzo Caracciolo, un vero e proprio museo, splendido. Quando mi hanno detto che era già stato set di film, ho pensato ‘ah no, allora non girerò qui’. Poi ho chiesto quali film, mi hanno risposto ‘De Sica lo ha usato per L’oro di Napoli, Rossellini per Viaggio in Italia‘. Ho cambiato idea”.

Il mistero è donna. Un cast di attrici di carattere, “sono tante ma ne avrei volute anche altre, ho incontrato attrici straordinarie che di sicuro richiamerò per altri progetti. Le attrici e gli attori li scelgo senza provini: li incontro e parlo, faccio domande, sto attento a che cosa mi rispondono e in che modo. Cose che non c’entrano niente con il progetto. Capisco dal carattere, dallo sguardo. A sensazione. Il rapporto fra un regista, gli attori, e fra gli attori stessi dev’essere così: ballare senza pensare ai passi, senza ascoltare la musica. Nel caso di Napoli velata mi sono trovato a meraviglia. Giovanna l’avevo lasciata bellissima ragazza, l’ho ritrovata bellissima donna, grande attrice. Devo ringraziare lei e Alessandro Borghi perché si sono prestati a un paio di scene davvero forti, un accenno è nel trailer, cose che di rado si vedono nel cinema italiano. Non hanno mai avuto paura, mai scivolati nella volgarità. Incarnano il connubio carne-morte. Era quello che mi interessava”.

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