Dicembre 10, 2023

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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NELLA BEST GLOBAL BRANDS GUCCI GUADAGNA TERRENO IN CLASSIFICA ANCHE PRADA E FERRARI

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SECONDO LA CLASSIFICA BEST GLOBAL BRANDS DI INTERBRAND IL LUSSO PERFORMA PIU’ DI TUTTI

NOVE MARCHI SONO IL DELTA PARI AL +42% IL BEST PERFORMER E’ GUCCI PASSATO IN 12 MESI DALLA 39ESIMA ALLA 51ESIMA POSIZIONE. IL FAST FASHION PERDE QUOTA.

PRADA  FERRARI E GUCCI SONO GLI UNICI TRE MARCHI ITALIANI PRESENTI NELLA LISTA

Come ogni anno, Interbrand ha pubblicato la classifica Best Global Brands: nell’elenco delle 100 aziende dal maggior valore economico al mondo il settore lusso è quello che registra la più alta crescita (+42%), rappresentato da nove marchi tutti in crescita, tranne uno (Burberry).

Il best performer è Gucci, passato in 12 mesi dalla 51esima posizione alle 39esima. Invece i giganti del fast fashion, come Zara e H&M, perdono entrambi quota.

La griffe della doppia G è anche l’unico nome italiano presente nella lista, insieme a Prada e Ferrari.

Scorrendo la chart elaborata dalla società di consulenza newyorkese, che anche quest’anno è dominata da Apple a livello generale, al primo posto tra i luxury brand c’è ancora una volta Louis Vuitton (18esimo), il cui valore si è incrementato del 23%, a quota 28,1 miliardi di dollari.

Segue Chanel, la più alta new entry nella top 100 di quest’anno. La maison di rue Cambon, assente dalla graduatoria dal 2009, ha pubblicato nel 2018 i dati di bilancio. Questo ha consentito a Interbrand, che costruisce la sua classifica anche in considerazione dei dati finanziari delle aziende, di inserire Chanel direttamente al 23esimo posto, con un valore di 20 miliardi di dollari.

Hermès è stabile in 32esima posizione, ma il suo marchio si è apprezzato del 15%, toccando quota 16,3 miliardi. Segue in grande ascesa Gucci, il cui brand sfiora i 13 miliardi (12,94 per l’esattezza).

«Gucci – ha dichiarato a fashionmagazine.it Manfredi Ricca, chief strategy officer Emea e LatAm di Interbrand – è senz’altro il principale protagonista di quest’anno, avendo accresciuto di un terzo il proprio valore: un caso straordinario di cambiamento culturale e, in parallelo, di trasformazione di un brand in una piattaforma co-creativa sconfinata».

Tra i marchi del lusso capaci di ritagliarsi un posto nella top 100 internazionale ci sono anche Cartier (67esimo), Tiffany&Co. (83esimo) e Dior (91esimo). Burberry è 94esimo, in discesa di otto posizioni e con una perdita di valore del 3%. Prada, pur scendendo di un gradino in classifica, ha visto aumentare del 2% il valore del brand e soprattutto «sembra essersi gettata alle spalle alcuni anni opachi», conferma Ricca.

Proprio il marchio Prada l’anno scorso aveva registrato la performance peggiore (-14%), non solo nella ristretta selezione dei brand del lusso, ma anche nell’intera top 100.

Sommando le performance delle nove aziende, nella top 100 di Interbrand il settore lusso ottiene un valore totale aggregato di 105.783 miliardi, +42% rispetto al 2017.

All’interno della classifica il fast fashion, invece, è rappresentato da soli due nomi e nessuno dei due sembra passarsela bene: Zara perde il 5% del valore e scivola in 25esima posizione, mentre H&M fa peggio, passando dalla 24esima alla 30esima posizione, a causa di un deprezzamento del brand del 18%.

Da segnalare che Adidas è uno dei marchi il cui valore è cresciuto di più nell’intera top 100: +17%, ma non abbastanza per impensierire il rivale di sempre Nike, che lo sovrasta di 33 posizioni, essendo al 17esimo posto, grazie a un valore del brand pari a 30 miliardi di dollari.

credit by :  Fashion magazine

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