La collezione ha ricevuto buone recensioni. La messa in scena ha sollevato più di un dubbio da parte di alcuni giornalisti.
La sfilata co-ed P/E 2021 di Burberry, evento di punta dell’ultima London fashion week al traguardo domani, è stato il primo evento moda trasmesso in diretta su Twitch giovedì scorso, e ha pagato in modo tangibile, secondo gli addetti ai lavori, la volontà di colpire con lo streaming. Intitolata ‘In bloom’, la collezione ideata dal direttore creativo Riccardo Tisci è presentata all’interno di un allestimento nella natura del Buckinghamshire, a un’ora da Londra, realizzato in collaborazione con la nota artista Anne Imhof e l’accompagnamento musicale della musicista Eliza Douglas. Lo show è stato introdotto da un talk con i musicisti Erykah Badu, Rosalía, Steve Lacy e la modella Bella Hadid.
Tanta carne al fuoco, forse troppa. Sebbene la collezione abbia ricevuto buone recensioni, da alcuni definita la migliore di quelle realizzate da Tisci per Burberry, la messa in scena ha sollevato più di un dubbio da parte di alcuni giornalisti e degli stessi utenti che hanno seguito online la performance. “Era quasi impossibile guardare la sfilata di Burberry senza pensare immediatamente agli incendi boschivi che hanno invaso gli stati occidentali dell’America, avvelenando l’aria e offuscando il sole. Senza contare il cambiamento climatico e il futuro dispotico che potremmo fronteggiare”, scrive il New York Times riferendosi all’utilizzo di alcuni fumogeni all’interno della scena. “Impossibile – continua la testata statunitense – non pensare a una generosa dose di cinismo e pessimismo britannico consegnato attraverso le lenti italiane del direttore creativo Riccardo Tisci”.
Commenti come “Qualcuno sta per essere sacrificato?” e “Sì, si tratta decisamente di una setta” hanno sottolineato come la struttura della performance avesse a tratti toni inquietanti. Wwd, come altre testate, ha sottolineato l’atmosfera sinistra della performance associandola allo stile di film come ‘Blair witch project’ or ‘Secret history’.
Oltre alle connessioni con i disastri ambientali, ciò che ha deluso l’aspettativa di molti è stata la poco visibilità della collezione: “Era quasi impossibile, dato lo schermo piccolo e le angolazioni delle videocamere, vedere davvero i vestiti”, lamenta il Nyt. Sebbene ambientata tra alberi secolari, gli abiti sono in realtà ispirati al mondo marino, con una certa incoerenza formale. “Il fatto è che non importa quale sia l’ispirazione, quando i vestiti vengono a contatto col mondo il loro significato appartiene agli occhi di chi li guarda, non alla mente del creatore. Lo show di Burberry dimostra il divario tra l’intenzione e l’interpretazione di questa visual experience”, chiosa il Nyt.
“La sfida di Tisci da Burberry – riflette invece Business of Fashion – è stata creare una nuova identità forte per il brand dopo anni di monotonia. Questa collezione, e la sua schizofrenica presentazione, sottolineano quanto sia complicata questa sfida. Tisci potrebbe ridere sotto i baffi sull’incongruità del contributo di Anne Imhof. Ma resta il fatto che non è semplice ignorare l’incongruità tra l’heritage di Burberry e la visione per il suo futuro di Tisci”.
Alessandro Sicuro
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