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COLLANT STRAPPATI E JEANS MACCHIATI D’ERBA
Precursore di tendenze, visionario, sempre abile nel destrutturare e deconcettualizzare la moda per vestirla di nuove accezioni – che piacciano o no -, Alessandro Michele non smette di stupire e, in un certo qual modo, di provocare. A settembre la follia virale sono stati i jeans da uomo che sembrano stati appena strofinati sull’erba fresca, in vendita a 680 euro. Nei giorni scorsi, invece, il direttore creativo di Gucci è tornato a stupire con un paio di collant strappati. Venduti a 149 euro, questi collant ‘effetto consumato’, già momentaneamente non disponibili online, hanno suscitato l’interesse ma anche l’ironia della rete per l’aspetto usurato e l’aspetto decisamente shabby. Ma la provocazione di Alessandro Michele – sempre se tale è la sua natura – potrebbe essere radicata in idee assai più potenti. Che stia forse provando a mettere in discussione il mondo del lusso o il sistema moda? Che stia utilizzando un paio di collant rotti come portatrici di un messaggio di ribellione?
In realtà il collant ‘effetto strappato’ era stato già proposto dal mondo della moda di lusso: nel 2008 con il precursore Alexander Wang, mentre nel 2015 Hedi Slimane, allora direttore creativo di Saint Laurent, ha presentato una collezione invernale con ispirazioni punk e fetish. All’epoca, diversi modelli avevano sfilato con collant bucati, generando uno spaccato di opinioni nel web e nel mondo della moda.
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