In occasione della release del film dedicato alla nuova collezione di Gucci, dal titolo Aria, Alessandro Michele ha fatto il punto sui 100 anni di un brand «che come un bambino si reinventa continuamente: è incredibile come Gucci abbia attraversato molteplici vite e continui a essere così popolare».
«Questa rinascita naturale – riflette il direttore creativo – è il segno che la moda non è finita e non finirà mai».
Dichiarazioni riportate da wwd.com, dalle quali emerge un Alessandro Michele particolarmente positivo, dopo aver deciso di dare un «ritmo naturale» alla presentazione delle collezioni, in nome della massima libertà da schemi precostituiti.Il designer ammette che questa scelta ha comportato nuove responsabilità, ma è consapevole che si inserisce «in un movimento democratico, in cui gli stilisti collocano i propri brand su percorsi diversi da quelli degli altri. La moda, indipendentemente dalle fashion week, è una rappresentazione della vita ed è in grado di autogestirsi».
Dopo la collaborazione con Gus Van Sant per la precedente collezione lo scorso novembre, ora il video di 15 minuti Aria, diretto dallo stesso Michele con Floria Sigismondi, mescola linguaggi differenti per celebrare non solo i nuovi modelli ma il primo secolo di vita di un marchio «che non è solo moda ma l’essenza della moda stessa. Gucci è un film, una canzone, un mondo, il personaggio di un film e anche una popstar».
Non a caso nella pellicola vengono riproposte canzoni ispirate a Gucci, tra cui Gucci Gang di Lil Pump e Gucci Coochie di Die Antwoord e Dita von Teese. «Si può dire che almeno uno o due nuovi motivi dedicati al marchio escano ogni settimana (se ne contano in tutto oltre 22.700, secondo il sito americano, ndr) – osserva Michele -. Del resto, il nome è così incisivo che se lo merita: è praticamente una parola magica. Immagino Gucci come una grande divinità, un vulcano, un mito che contiene milioni di storie e anche una tragedia».
Il pensiero, in quest’ultimo caso, va all’omicidio di Maurizio Gucci nel 1995, da cui nasce l’atteso film con Lady Gaga, Adam Driver e Al Pacino The House of Gucci, di prossima uscita.
Nel comunicato relativo a Gucci Aria Alessandro Michele riprende alcuni versi di Emily Dickinson – «La Natura è una casa stregata, l’Arte una casa che cerca di esserlo»» – e aggiunge, riallacciandosi al centenario della griffe celebrato da questa collezione: «Arriva con la precisione di un rintocco, questo compleanno. Sono passati cento anni. Cento rivoluzioni terrestri che interrogano il fluire del tempo. Cento giri intorno al sole per tornare a quella primavera dove tutto si preparava a gemmare e a rifrangersi. Un tempo importante che deve essere festeggiato. Attraversare l’ora in cui tutto ebbe origine è per me una grande responsabilità e un gioioso privilegio».
Per Michele celebrare il compleanno non significa solo «omaggiare il ventre materno, ma il divenire altro. Non solo il lascito, ma la possibilità del suo ripensamento».
Lo stilista interpreta Gucci come una «fabbrica alchemica di contaminazioni» e un «laboratorio di hackeraggio»: con questo spirito ha saccheggiato (testuali parole) «il rigore anticonformista di Demna Gvasalia e la tensione seduttiva di Tom Ford» e «manomesso il fascino discreto della borghesia e i codici della sartoria maschile».
La scelta dell’Aria nasce dalla riflessione sul respiro e il suo moto oscillatorio di inspirazione ed espirazione che genera continuamente il vivente. «Celebro l’Aria – conclude il direttore creativo – come principio sacro di compenetrazione, mescolanza e connessione: principio di esistenza infuso dal sortilegio chimico delle foglie», che pur nella loro fragilità e vulnerabilità compiono il miracolo del rinnovamento e della vita che sboccia di nuovo dopo l’inverno.
L’invito agli ospiti dello show virtuale composto da 94 uscite (che pare sarà anche fisico, a Shanghai nella tarda primavera) è il GucciQuiz!, una pubblicazione unica e divertente con cruciverba e rompicapi realizzati in collaborazione insieme a Keesing Prs Italia con il supporto della redazione di Domenica Quiz: enigmi attraverso i quali si scoprono i dettagli per accedere alla presentazione della collezione
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