Un messaggio criptico ma conciso, a metà tra uno stuzzicante incontro clandestino e un appuntamento romantico. E così ieri alle 20 (4 di mattina in Italia) a Hollywood è andata in scena la Gucci Love Parade, una sfilata sospesa nel tempo. Un’immersione totale nel mondo del direttore creativo della Maison. Anticipato da una lettera nostalgica, intensa e commovente.
Se c’è una cosa che Alessandro Michele sa fare meglio degli abiti è emozionare. E farci scoprire tutti uguali davanti ai sentimenti, in particolare all’amore, uno dei punti principali attorno a cui ruota la collezione. «Mia mamma lavorava nell’industria cinematografica come assistente e mi raccontava di quel bagliore e della magia dietro la cinepresa. Ricordo tutte le storie. Sembrava una favola. Vivevo in periferia a Roma e sognavo Hollywood, sembrava una stella luminosa e brillante».
E così è partito dalla mamma, dal desiderio di fuggire dalla realtà e dalla possibilità di evadere anche solo attraverso un’idea. E da quei racconti fantastici che gli hanno permesso di sognare e fanno sognare anche noi attraverso le sue creazioni, è arrivato a questa collezione.
Ci sono piume, paillettes, abiti scenografici e teatrali, vaporosi, maschere e occhiali da sole. Capi glam che incontrano quelli più casual. Tailleur e blazer più seri che si alternano a mini dress e top in vinile. Sandali con plateau vertiginosi e mocassini chic. C’è Jared Leto in passerella accanto a modelle curvy, esili, alte e basse: la moda è per tutti. E diventa la materializzazione del sogno.
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