SAINT LAURENT
Anthony Vaccarello
Anthony Vaccarello, direttore artistico di Saint Laurent, ha deciso di percorrere una strada molto diversa da quella seguita negli ultimi show, premiando la moderazione. Una scelta che va incontro alle necessità del tempo che stiamo vivendo e che racconta una storia tutta al femminile di indipendenza e di visioni radicali. Non è casuale il richiamo alla poetessa anarchica Nancy Cunard.
Non ci sono gambe nude, mini abiti troppo mini e colori al neon, ma creazioni che virano verso la sartorialità, esaltando il corpo con silhouette allungate e fluttuanti. È il caso delle sottovesti trasparenti sotto i cappotti pesanti e opulenti, che emanano quella eleganza francese, segno iconico della maison.
Questa volta il codice di riferimento femminile è una donna matura notturna e sofisticata, che indossa giacche in pelle e soprabiti dalle spalle larghe, pellicce (ma cruelty -free), o anche abiti argentati con il taglio sbieco, da diva del cinema muto.
Il gioco del rigore si nota anche nella scelta del colore nero, che non ammette deroghe, se non nel caso dei toni neutri come il beige e il bianco.
Questa nuova sensualità misteriosa la si ritrova anche negli accessori, come gli occhiali da sole che vengono indossati anche di sera per ripararsi dallo sguardo altrui, mentre i gioielli fanno riferimento all’Art déco con le forme geometriche e spigolose.
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