Quarter in alti e bassi per Victoria’s Secret. Il marchio americano di lingerie ha chiuso il suo quarto trimestre terminato il 29 gennaio, con vendite da 2,17 miliardi di dollari (circa 1,96 miliardi di euro) e profitti pari a 246,1 milioni di dollari. L’utile diluito per azione si è attestato a 2,70 dollari nel periodo, battendo la guidance che prevedeva un range compreso tra 2,35 e 2,65. Nei tre mesi le vendite sono aumentate del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, ma sono scese al di sotto dei 2,28 miliardi di dollari (-12,1%) registrati nel quarto trimestre del 2019 sotto L Brands, ovvero prima dello spin-off della label dalla sua parent company.
Riguardo all’intero fiscal year, Victoria’s Secret ha messo a segno 6,8 miliardi di dollari di fatturato, ma anche in questo caso permane il gap con il livelli pre-Covid (-9,6%). L’utile dell’anno è ammontato a 646,3 milioni di dollari, contro la perdita da 72,3 milioni del 2020.
Per il 2022 in corso, l’azienda è preparata a sfide e criticità, a causa dell’inflazione e dei conseguenti rincari, nonché dei disordini internazionali legati alla guerra in Ucraina. Previste vendite stabili su base annua, o in aumento a velocità single digit, e atteso altrettanto stabile anche il reddito operativo.
“Siamo perfettamente consapevoli che il 2022 presenterà continue sfide per i rivenditori in questo ambiente inflazionistico”, ha dichiarato l’amministratore delegato Martin Waters in una nota ufficiale. “Tuttavia, disponiamo di un team e di una strategia molto resilienti e specializzati, preparati ad affrontare queste sfide frontalmente, concentrandoci sul percorso del cliente, dando priorità alle persone, al pianeta e lanciando nuove iniziative per la crescita futura”.
All’indomani dei risultati finanziari, il titolo di Victoria’s Secret segna un rialzo del 6,66% sulla Borsa di New York
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