Alla Milano Fashion Week, abbiamo assistito alla trasformazione dell’universo femminile di Alberta Ferretti; un cambiamento senza perdere la connessione alla ricerca della profondità e complessità del pensiero del gentil sesso.
Un‘eleganza velata e seducente, ma con un tocco di androginia, viene mostrata nella pedana. Ci ricorda i codici di alcune icone di stile, come Marlene Dietrich con i suoi grandi cappotti dal taglio maschile, o Gloria Swanson con le atmosfere déco di Beverly Hills, riproposte in abiti smaterializzati con sapienti trasparenze o tuniche di velo.
La creativa sta progettando una donna dall‘aspetto mutevole ed ethereal, ma anche decisa. Lei ama i cappelli con visiera ampia e non rinuncia ai tacchi alti dal design unico che slancia la sua figura. I materiali in vista sono lana, velluto, tartan, chiffon, dévoré, fil coupé, pizzo e macramé. Per dare valore a stili personali, fatti di equilibri e contrasti sottili, la gamma di colori è ampia: dal nero fino all‘ematite e al grigio scuro, dagli accesi prugna ai tocchi seducenti del rubino e della ciliegia, fino alle note delicate della cipria e dell‘ottanio.
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