
E la fiera di Firenze accetta di confrontarsi con gli hashtag, in linea con i player internazionali.
ttrarre sempre più seguaci sui social è diventata la strategia principale anche nel mondo delle fiere. Pitti Uomo, manifestazione sempre all’avanguardia nelle tendenze e attenta ai cambiamenti del mercato e dei consumatori, ha messo in moto la sua ‘macchina social’. Il panorama è piuttosto affollato, dal classico Facebook, ormai fondamentale per ogni tipo di operazione di promozione, a Twitter, Instagram fino al più giovane Pinterest. L’importante, in questa nuova dimensione, è riuscire a ritagliarsi un ruolo e uno spazio. Da questa edizione, Pitti ha messo nella sua homepage online gli hashtag di Twitter della fiera. Quelli ufficiali sono 4 #pittiuomo, #pu89, #pittipeople, #pittigenerations, ai quali durante la manifestazione se ne agiungeranno una molteplicità infinita. Questo fenomeno di ‘dispersione’ è stato analizzato dalla società SocialMeter che ha seguito la scorsa edizione di giugno di Pitti Uomo (su Twitter), monitorando le reazioni degli utenti riguardo alle parole chiave #pittiuomo, #pu88, @Pitti_Immagine. I due più usati sono stati #pittiuomo e #pu88, con il primo che è stato lanciato cinque volte di più del secondo. Inoltre sono stati raccolti oltre 15mila tweet e 2.700 immagini, pubblicati da oltre 6mila utenti localizzati prevalentemente in Italia, Stati Uniti e Spagna. Gli hashtag più utilizzati nei tweet sono stati, oltre a quelli ufficiali, #moschino, #fashion, #firenze, #pitti88, #florence, #fashion, #pittipeople, #ss16, #menswear. Una folla, dove forse non aiuta avere anche anche una molteplicità di hashtag ufficiali: è vero che aumentano le occasioni di ingaggio, ma finiscono per disperdere il flusso su diversi fronti. In questa confusione creativa, l’importante è avere una convinzione. “Pitti Uomo è social per eccellenza, sia come contesto di riferimento sia per la funzione che svolge – ha dichiarato a Pambianco Magazine Raffaello Napoleone, AD di Pitti immagine – ed è un appuntamento ricco di eventi, in cui i concetti di energia e sinergia diventano un tutt’uno, così come la dimensione di fiera, alla Fortezza da Basso, diventa un tutt’uno con la città che la ospita”.
L’IMPORTANZA DI ESSERE… SOCIAL
Pitti Immagine, dunque, cerca la sua nuova dimensione social. Un segnale interessante, in questa direzione, è stato lanciato nella comunicazione degli eventi. La fiera fiorentina ha pubblicato il calendario, dando la possibilità, per ogni appuntamento, di rimanere sempre connessi con Facebook e Twitter sia condividendo le singole iniziative sul proprio profilo, sia twittandole sul proprio account. “Essere social conta moltissimo e sempre di più – ha proseguito Napoleone – siamo presenti su diversi canali Twitter, Facebook, Instagram e Youtube che arricchiamo e aggiorniamo quotidianamente. Solo la pagina Facebook dedicata a Pitti Uomo ha raggiunto quasi i 55mila fan”. Proprio Facebook, per il suo essere strumento visivo e discorsivo al tempo stesso, è per Pitti un social di primaria importanza “perché ci permette – ha continuato il manager – di pubblicare immagini e al tempo aggiungere descrizioni, lanciare statement, per raccontare con efficacia quello che per noi merita di essere condiviso”. Ma anche Instagram sta crescendo tanto, e secondo l’AD di Pitti “con il suo carattere prettamente visual riesce a comunicare con grande forza emozioni, tendenze e stili, tutto concentrato in una sola immagine”. All’estero non stanno a guardare Diventano sempre più social anche le fiere Who’s Next e Premiere Classe di Parigi, dedicate rispettivamente all’abbigliamento uomo e donna e agli accessori, pronte a confermare, nelle prossime edizioni di gennaio e settembre 2016, una media di oltre 50mila visitatori e un 40% di presenze dall’estero. “Dal 2010, abbiamo creato i nostri account dedicati sui social network come Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest – ha dichiarato Boris Provost, direttore della strategia di marca e dello sviluppo internazionale di Who’s Next e Premiere Classe – e siamo stati i primi ad utilizzare Vine e Periscope per trasmettere al pubblico i nostri show in diretta. Negli ultimi 5 anni, abbiamo moltiplicato i nostri seguaci su tutti i social network e siamo passati da 7 a 70.000 follower diretti”. Per il manager, la personalizzazione è fondamentale anche per creare più rapporto con i diversi follower nei diversi Paesi, essendo le manifestazioni di matrice molto internazionale. “Nella nostra strategia social – ha continuato Provost – pensiamo sia importante parlare nella stessa lingua del Paese cui vogliamo rivolgerci. Penso, per esempio, Weibo in Asia. Ogni contenuto che pubblichiamo su ogni social network ha il proprio valore aggiunto: tutte le nostre informazioni devono essere in linea, ma non devono essere esattamente duplicate su tutti i social network. Ogni contenuto è personalizzato in base al dna del social network”. dal reale al virtuale e viceversa Le fiere diventano sempre più digitali per fare i conti con lo scenario globale dove la rete è lo strumento fondamentale per qualsiasi tipo di relazioni. Cambiano quindi gli strumenti, ma non il core business del sistema fieristico che punta ad implementare i contatti e fare fatturati. I numeri sembrano dare ragione alla tendenza: negli ultimi anni le fiere digitali sono cresciute nel mondo del 30%, quelle tradizionali del 2 per cento. E-pitti.com si può considerare come primo evento pioneristico di fiera digitale in Italia. Il debutto nel 2010 della piattaforma ideata da Fiera Digitale, società controllata per il 75% da Pitti Immagine e partecipata al 25% dall’AD Francesco Bottigliero, ha registrato cifre tali da prospettare proficue potenzialità. I vantaggi della formula digitale sono evidenti: si fanno affari con mercati molto lontani, è possibile intercettare inedite categorie di buyer, ma anche capire gusti e tendenze grazie all’accurata profilatura dei visitatori e al monitoraggio dei loro interessi (ad esempio, attraverso quanto tempo si soffermano su un prodotto). E soprattutto, chiusi padiglioni e stand, la fiera non finisce. Un’altra novità riguarda Fairplay, il magazine online di e-Pitti.com che diventerà sempre più tech-fashion puntando a quella fetta di audience interessata all’innovazione e alla tecnologia applicate alla moda. Inoltre, dallo scorso anno Pitti ha anche sviluppato un’app scaricabile da Iphone e Android per guidare coloro che si trovano già all’interno della fiera con mappe dedicate dei diversi stand, richiamarli alla partecipazione ai workshop e i laboratori, oppure sostenere i singoli sponsor con promozioni dedicate. All’estero, anche la fiera Panorama Berlin per l’edizione in calendario dal 19 al 21 gennaio aprirà un canale virtuale che permetterà ai visitatori registrati di vedere le collezioni autunno/inverno 2016-17 per 180 giorni attraverso un innovativo supporto 3D. I prodotti presentati dalle aziende nei nove padiglioni della fiera saranno disponibili per un tour virtuale ad alta risoluzione. Grazie a Panorama Berlin Digital, chi ha già visitato la fiera potrà approfondire i contenuti che hanno attirato la propria attenzione mentre innumerevoli nuovi iscritti potranno visualizzare le proposte dei vari brand direttamente dal proprio computer.
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