Pitti Uomo, Pitti Bimbo, Pitti Filati, Pitti Fragranze e Super saltano il turno e slittano a gennaio 2021.
La decisione è arrivata dopo il cda di Pitti Immagine, che ha preso atto dell’«insufficiente numero di conferme di partecipazione e dello stato di perdurante difficoltà delle aziende», deliberando il rinvio di tutte le fiere fisiche alla prossima edizione invernale.
«È una decisione dolorosa ma inevitabile – dice Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine – dettata dalle condizioni di difficoltà operativa ed economica in cui si trovano la maggior parte delle aziende manifatturiere e quelle di distribuzione, dai negozi ai department store, e dalle incertezze che tuttora permangono sulle modalità di spostamento da una nazione all’altra, comprese le disposizioni sulle quarantene, che ovviamente condizionano pesantemente i piani dei compratori internazionali».
«Aggiungo – evidenzia – che la prolungata assenza di certezze su sostegni economici governativi ed europei a fondo perduto per la partecipazione a fiere ha inciso molto sulle decisioni degli espositori. La recentissima approvazione del decreto sulla 394/81 è finalmente un buon segnale, anche se lo sarà soprattutto a partire dal prossimo autunno».
L’imperativo è per adesso quello di concentrare tutte le energie su Pitti Connect, la versione digitale dei saloni, aperta a tutti gli espositori e ai compratori dai primi di luglio e per l’intera estate, per la quale un decisivo aiuto arriva dai fondi dell’Agenzia Ice.
«Siamo molto fiduciosi nella nostra capacità di fornire alle aziende il vero servizio Pitti, in grado di rispondere alle loro esigenze di business, promozione e comunicazione, soprattutto in questa parte della stagione – commenta l’a.d. Raffaello Napoleone -. Il loro giudizio sulle nuove funzionalità della piattaforma, in questi ultimi mesi e settimane, è decisamente positivo».
«Quanto alle fiere fisiche – aggiunge – sono stati tre mesi di lavoro appassionato e senza risparmio da parte di tutta Pitti Immagine, con la coscienza di non aver tralasciato niente: dagli investimenti in sanificazione e sicurezza degli spazi espositivi alla progettazione di nuove formule allestitive di qualità e insieme molto economiche, alle convenzioni agevolate con le strutture alberghiere della città. E comunque non escludiamo che da luglio a settembre si riesca a dare un contributo alla ripartenza della città, con progetti o eventi autonomi ma coerenti con la nostra politica. Parallelamente, inizieremo subito a programmare la prossima edizione invernale, per consolidare e sostenere l’auspicabile ripresa delle produzioni e degli scambi commerciali in autunno e all’inizio del 2021».
Nel ringraziare gli espositori che in mezzo a questa crisi avevano comunque deciso di partecipare, rinnovando la fiducia ai saloni, il direttore generale Agostino Poletto dà l’appuntamento a Pitti Connect e poi a gennaio: «La nuova piattaforma digitale sarà attiva e visitabile a partire da fine giugno, prima settimana di luglio, per aiutare le aziende a rispettare le tradizionali tempistiche della campagna vendite, estendendola poi fino a tutto settembre. Si tratta di un avanzato strumento di networking e di marketplace, che permetterà agli espositori di aumentare la propria visibilità presso decine di migliaia di compratori qualificati, attivare contatti commerciali selezionati e certificati, essere supportati nel gestire ordini e fare eventi e presentazioni live».
Pitti Connect vuole essere molto più di una showroom virtuale, come tiene a evidenziare Poletto: «Avrà la stessa impostazione editoriale e curatoriale di un Pitti come tutti lo conosciamo, ne restituirà in dimensione digitale la ricchezza, la vivacità, la varietà, la forza di coinvolgimento e di comunicazione verso l’intera comunità della moda, con collezioni e prodotti presentati secondo percorsi tematici, eventi e progetti speciali con guest di eccezione, aperture ai nuovi fenomeni della moda internazionale, promozione dei talenti emergenti, confronto sugli argomenti più caldi e dibattuti, collaborazioni e partnership con media e altri soggetti della moda».
Alessandro Sicuro
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