Internet è una delle più potenti invenzioni dell’uomo ma come tale può essere pericoloso oppure enormemente utile se non indispensabile. Dipende come lo si usa e quali sono le nostre intenzioni di conoscenza e approfondimento. Avere a disposizione uno smisurato bacino di informazioni come Google e con lui tutta la rete, non significa avere infusa la conoscenza per osmosi, si deve approfondire gli argomenti trovati non limitarsi al copia incolla. Questo libro sostiene che il vero genio può essere trovato nei modi in cui sviluppiamo l’intelligenza usando la comunità che ci circonda.
A.S.
Premesso che questa non è una recensione e nemmeno una divulgazione pubblicitaria, ma semplicemente una lettura dello stato dell’arte. A.S.
“L’Illusione della Conoscenza è pieno di intuizioni su come dovremmo trattare con la nostra ignoranza individuale e saggezza collettiva.” – Steven Pinker
Tutti pensiamo di sapere più di quanto effettivamente sappiamo.
Gli umani hanno costruito società e tecnologie estremamente complesse, ma la maggior parte di noi non sa nemmeno come funziona una penna o un gabinetto. Come abbiamo ottenuto così tanto, nonostante conoscere così poco? Gli scienziati cognitivi Steven Sloman e Philip Fernbach sostengono che sopravviviamo e prosperiamo nonostante le nostre carenze mentali perché viviamo in una ricca comunità di conoscenza. La chiave della nostra intelligenza risiede nelle persone e nelle cose intorno a noi. Attingiamo costantemente a informazioni e competenze archiviate al di fuori delle nostre teste: nei nostri corpi, nel nostro ambiente, nelle nostre proprietà e nella comunità con cui interagiamo, e di solito non ci rendiamo neppure conto di farlo.
La mente umana è allo stesso tempo brillante e patetica. Abbiamo dominato il fuoco, creato istituzioni democratiche, siamo stati sulla luna e abbiamo sequenziato il nostro genoma. Eppure ognuno di noi è incline all’errore, a volte irrazionale e spesso ignorante. La natura fondamentalmente comunitaria dell’intelligenza e della conoscenza spiega perché spesso pensiamo di sapere più di quanto realmente facciamo, perché le opinioni politiche e le false credenze sono così difficili da cambiare e perché gli approcci orientati all’individuo all’educazione e alla gestione spesso falliscono. Ma le nostre menti collaborative ci permettono anche di fare cose incredibili.
Questo libro sostiene che il vero genio può essere trovato nei modi in cui creiamo l’intelligenza usando la comunità che ci circonda.
“Ognuno di noi sta dove stanno tutti, nell’unico luogo che c’è, dentro la corrente della mutazione, dove ciò che ci è noto lo chiamiamo civiltà, e quel che ancora non ha nome, barbarie. A differenza di altri penso che sia un luogo magnifico.” (Alessandro Baricco)
English:
“The Knowledge Illusion is filled with insights on how we should deal with our individual ignorance and collective wisdom.” —Steven Pinker
We all think we know more than we actually do.
Humans have built hugely complex societies and technologies, but most of us don’t even know how a pen or a toilet works. How have we achieved so much despite understanding so little? Cognitive scientists Steven Sloman and Philip Fernbach argue that we survive and thrive despite our mental shortcomings because we live in a rich community of knowledge. The key to our intelligence lies in the people and things around us. We’re constantly drawing on information and expertise stored outside our heads: in our bodies, our environment, our possessions, and the community with which we interact—and usually we don’t even realize we’re doing it.
The human mind is both brilliant and pathetic. We have mastered fire, created democratic institutions, stood on the moon, and sequenced our genome. And yet each of us is error prone, sometimes irrational, and often ignorant. The fundamentally communal nature of intelligence and knowledge explains why we often assume we know more than we really do, why political opinions and false beliefs are so hard to change, and why individual-oriented approaches to education and management frequently fail. But our collaborative minds also enable us to do amazing things. This book contends that true genius can be found in the ways we create intelligence using the community around us.
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