RAI, CADONO I PRIMI VELI SULLA IDENTITA’ DELLE HAPPY FIVE

 

“Cade il primo velo sulle cosiddette “Happy Five”, le 5 società di produzione che, negli ultimi 5 anni, avrebbero lavorato con la Rai più di altre aziende del settore. In Commissione di Vigilanza Rai abbiamo ottenuto i primi 3 nomi in occasione dell’audizione di Eleonora Andreatta, la Direttrice di Rai Fiction, che ha fatto espressamente riferimento a tre società diventate negli ultimi “fornitori d’eccellenza” della Rai, e destinatarie di un’importante fetta del budget annuale dedicato alla produzione di fiction, che quest’anno ruota intorno a 194 milioni di euro. Si tratta della Lux Vide, fondata da Ettore Bernabei, ex Direttore Generale della Rai, e ora presieduta dalla figlia Matilde. È stata, poi, citata la Fremantle Media. L’amministratore delegato della società è Lorenzo Mieli, figlio di Paolo, ex direttore del Corriere della Sera. La terza azienda è la Publispei, fondata da Gianni Ravera e ora gestita da Verdiana Bixio. Un percorso all’insegna della trasparenza massima è fondamentale quando si interagisce con chi gestisce oltre un miliardo di euro di risorse pubbliche.
Oggi si apre il confronto serrato tra la Commissione di Vigilanza Rai, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Rai sul Contratto di Servizio che dovrà essere rinnovato in tempi brevi. Il contratto è stipulato tra la Radiotelevisione Italiana e il Ministero dello Sviluppo Economico. Ha una durata triennale (l’ultimo contratto è scaduto nel dicembre 2012) e disciplina le attività che la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, la Rai, deve svolgere per assolvere il compito di servizio al pubblico nel territorio della Repubblica Italiana. La bozza del nuovo contratto è quasi pronta. Il viceministro Catricalà l’ha presentata al Cda Rai che dovrà esprimersi a riguardo il prossimo 18 settembre. Dopodiché arriverà alla Commissione Vigilanza, che deve pronunciarsi con un parere favorevole affinché il contratto venga concluso. Il Contratto di servizio è un atto fondamentale: deve delineare diritti e doveri delle due parti e offre gli strumenti necessari per garantire al cittadino il rispetto della funzione di servizio pubblico da parte della Rai. Con un’adeguata struttura normativa, il contratto diventerà un documento strategico di garanzia degli interessi dei cittadini: potremmo pretendere la massima trasparenza, come nel caso degli atti di gestione e degli stipendi. Potremmo rendere pubblica la contabilità separata dell’azienda: il cittadino deve sapere quando un programma è finanziato con il canone(quasi due miliardi di euro all’anno) e quando è invece finanziato dalla pubblicità (600 milioni di euro all’anno). Possiamo farcela. Possiamo far sentire la voce di tutti nelle Istituzioni e riportarla ai vertici Rai. Facendo rete ci possiamo riuscire.” Roberto Fico, presidente della

Commissione di Vigilanza RAI

 

altro articolo estratto dal blog di Beppe Grillo sulla RAI:

Tarantola perché non rispondi? Chi sono gli “happy five” che prendono la maggior parte dei 2 miliardi dati all’esterno ogni anno dalla RAI? Quanti sono i precari RAI? 40.000? 30.000? 20.000? Chi ha deciso la trasmissione a reti unificate del discorso di Berlusconi dopo la sua condanna? Chi ha nominato i 622 dirigenti RAI, uno ogni 18 persone, che prendono complessivamente 100 milioni di euro all’anno e per quali meriti?
Gli happy days alla RAI stanno finendo per le “happy five” e per i partiti. E’ tempo di pulizia.

“Ho incontrato la Presidente della Rai Annamaria Tarantola per un confronto sulle richieste di documentazione avanzate dalla Commissione Vigilanza Rai. La Presidente Tarantola ha voluto personalmente portare in Commissione parte dei documenti richiesti, ma su altri atti la Rai ha opposto resistenza argomentando che non rientra tra i compiti della Commissione il controllo sui singoli atti gestionali dell’azienda pubblica. I documenti che l’organismo bicamerale di vigilanza chiede ancora di analizzare sono:

– il verbale della seduta del Cda in cui è stato respinto il testo del nuovo regolamento dello stesso Consiglio
– elenco delle società che hanno attualmente in essere un contratto con la Rai
– dati puntuali sulle “happy five“, società cosi definite dal consigliere Antonio Pilati (durante l’audizione del Cda Rai davanti la Commissione Vigilanza il 18 luglio), che più di altre lavorerebbero con l’azienda pubblica
– una nota sul dispositivo SKY che permette di vedere in chiaro programmi criptati RAI
– il testo dei pareri richiesti sul bilancio, corredato dal nome degli studi che li hanno espressi
– l’elenco completo delle località del territorio nazionale nelle quali si registrano difficoltà o interferenze nella ricezione del segnale RAI, nonché di quelle nelle quali è totalmente assente
– il numero complessivo dei dipendenti, dirigenti e quadri della RAI e loro distribuzione; il numero dei contratti di consulenza o collaborazione attualmente in essere; il numero complessivo dei giornalisti
– circa la programmazione televisiva, si richiede la trasmissione dei palinsesti autunnali approvati dal Cda e presentati agli inserzionisti pubblicitari, nonché di conoscere in quale percentuale la programmazione annuale della RAI è realizzata da società di produzione esterne all’azienda
– copia del bilancio di previsione per l’anno 2013
La Commissione non può quindi prendere visione di alcuni dei documenti richiesti “per motivi di riservatezza”, come si legge nella lettera ufficiale a me indirizzata. Si mostra una certa reticenza nel fornirci informazioni più dettagliate suargomenti pur di interesse collettivo. La Presidenza e il Cda della Rai, riunitosi due giorni fa proprio per discutere delle richieste di documentazione, hanno ritenuto necessario richiedere un parere a competenti organi consultivi (tramite l’Azionista, il Ministero dell’Economia) riguardo la legittimità delle istanze avanzate dalla Vigilanza e la definizione del perimetro di informativa tra la Rai e la Commissione stessa. Vogliono che un ente terzo dichiari cosa debbano o non debbano trasmettere alla Vigilanza. Perché? Noi ovviamente continueremo ad insistere sul punto nell’interesse di tutti. I cittadini e coloro che pagano il canone devono poter essere tutelati e devono poter avere un’immagine chiara delle effettive condizioni della Radiotelevisione Italiana e di come questa spende le risorse derivanti dal canone di abbonamento. Esigeremo la totale trasparenza, principio che dall’inizio contraddistingue l’operato di questa Commissione.” Roberto Fico

PS: Sono pervenute numerose segnalazioni a proposito delle trasmissioni e dei telegiornali Rai andati in onda dopo la lettura della sentenza della Cassazione riguardante Silvio Berlusconi. Ho ritenuto opportuno verificare il corretto trattamento della notizia. Se necessario, agiremo in seno alla Commissione di Vigilanza Rai.