IL SOFTWARE OPEN SOURCE NELLA P.A. ITALIANA
Uno dei fenomeni più innovativi dell’ultimo decennio nel mondo dell’informatica è l’Open Source.
I programmi open source sono gratuiti e liberamente scaricabili ed utilizzabili senza alcun vincolo, se non il rispetto del copyright dell’autore e il mantenimento della licenza open source.
La pubblica amministrazione potrebbe risparmiare la bellezza di “100 milioni ” all’anno attraverso l’uso di software libero e open source. Vediamo di capire in che modo è possibile fare questo.
Sistema Operativo – Perché acquistare un computer con sistema operativo Windows (a pagamento) se si può installare Linux, versione gratuita? Ormai le interfacce e l’usabilità sono talmente immediate che non operare in questo senso è un vero spreco. Non esistono problemi di compatibilità e il 65% dei software della PA è progettato proprio per operare su tali sistemi.
Suite Ufficio – Non è necessario che ogni singolo pc della pubblica amministrazione abbia la suite da ufficio Microsoft Office. L’alternativa open si chiama OpenOffice. E’ gratuito, stabile e completo ma soprattutto è compatibile con tutti i sistemi e i documenti sono leggibili da ogni altra suite.
Browser – Su qualsiasi sistema operativo, con qualsiasi impostazione si possono scaricare broswer molto più sicuri e veloci di Internet Explorer come Firefox, Safari e Google Chrome .
Antivirus – Anche in questo caso non è necessario che la pubblica amministrazione acquisti software spesso costosi. L’alternativa open è oltre che conveniente anche molto sicura: AntiVir, Avast, Kaspersky, ClamAV, AVG.
Esistono dei software liberi da scaricare dalla rete, che permettono la pulizia, la de-frammentazione, L’ individuazione di mal-ware, dei virus e ottimizzazione del Hard Disk e delle funzioni generali del computer stesso.
Audio e Video – Per i pc che necessitano di utilizzare programmi audio/video c’è solo l’imbarazzo della scelta: probabilmente i migliori programmi freeware e open sono VLC, Open Video Player e Amarok.
VoIP – I vari uffici dovrebbero essere interconnessi attraverso protocolli VoIP. E’ ormai conclamata la convenienza che non cede alla qualità di questo modo di effettuare chiamate Perché pagare la chiamata tra la PA di Napoli e quella di Roma se con il sistema VoIP costerebbe praticamente zero?
Leggi articolo sul VOIP nella PA => http://wp.me/p2kXuA-1cx
Insomma, ciò che deve essere OPEN, per ridurre i costi, è soprattutto il modo di pensare. Un computer ancora in buono stato ma che deve essere cambiato per ragioni di utilità, dovrebbe essere riutilizzato in un altro ufficio anche lontano dalla PA. Spesso per le scuole inferiori non sono necessari elaboratori potenti, bastano poche risorse per far girare un cd, per vedere un video o per andare su internet, quindi perché non ammortizzare ulteriormente i costi in questa maniera?
Per quanto riguarda l’assistenza e la progettazione dei sistemi, basta assumere due risorse, per esempio all’interno di una compagine regionale. Una di queste si occuperà dell’assistenza dei computer & software operativo. L’altra risorsa, della progettazione sistemi e ottimizzazione flussi dati e processi.
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