Settembre 23, 2023

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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Finora, è andata bene. Gli asteroidi annunciati in pericoloso avvicinamento alla Terra si sono limitati solo a sfiorarci.

 

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Finora, è andata bene. Gli asteroidi annunciati in pericoloso avvicinamento alla Terra si sono limitati solo a sfiorarci. Solo qualche milione di chilometri che, in termini astronomici, equivalgono a destare ansie e paure. E come restare indifferenti, sapendo che il nostro pianeta è segnato da una serie considerevole di cicatrici da impatto? Gli astronomi ce lo confermano, il numero delle rocce spaziali a rischio di collisione è molto alto. Nel loro gergo si chiamano PHA, Potentially Hazardous Ateroids, ossia un sottogruppo della più numerosa famiglia dei NEO, i pericolosiNear Earth Objects.

Il loro identikit è molto semplice. Possiedono un lunghezza superiore ai 100 metri, sono luminosi e vagano nello spazio sufficientemente vicini alla nostra orbita da essere ritenuti una minaccia. Questi asteroidi, appunto per le loro caratteristiche, potrebbero attraversare l’atmosfera terrestre senza vaporizzarsi e cadere ovunque. Nel più fortunato dei casi, nel mare. E, non da ultimo,sono tanti. Le stime parlano di almeno 4700 oggetti, solo quelli noti. Gli altri restano un mistero.

Ecco i sette asteroidi che destano le più accese preoccupazioni degli scienziati. E quello che dovremo aspettarci da loro.

Cerere: una roccia ricca di acqua
Cerere è stato il primo asteroide ad essere individuato. Era il 1° Gennaio del 1801. Per lungo tempo è stato classificato come il più massiccio tra gli asteroidi. Tuttavia, dal 2006 e con l’entrata in vigore delle nuove più severe definizioni dei pianeti, è stato promosso alla categoriapianeta nano, denominazione che condivide con Plutone ed altri tre oggetti del nostro sistema solare. Infatti, Cerere è molto più simile ad un pianeta che ad un asteroide. Orbita nella cintura degli asteroidi tra Marte e Giove ed è, proprio per questa ragione, il più accessibile tra questi oggetti. La sua posizione, inoltre, non lo porta molto distante da un altro importante asteroide,Vesta. Ed è proprio da quest’ultimo che la sonda Dawn della Nasa si è allontanata per dirigersi verso Cerere, che raggiungerà nel 2015 fornendoci per la prima volta immagini ravvicinate ed in alta risoluzione di questo oggetto.

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Baptistina: la madre dell’asteroide che estinse i dinosauri
I ricercatori di tutto il mondo ne sono convinti da anni e sono concordi nell’affermare che sia stato un grosso asteroide a causare l’estinzione dei dinosauri circa 65 milioni di anni fa. Tuttavia, quel che ancora non appare chiaro è da dove questo abbia avuto origine e come abbia fatto ad entrare in rotta di collisione con la Terra. E Baptistina, il frammento di un grande asteroide osservato per la prima volta nel 1830, sembra avere tutte le carte in regola per esserne l’antenato. Secondo le ipotesi più frequenti, questa enorme roccia spaziale avrebbe impattato contro un altro asteroide, qualcosa come 160 milioni di anni fa. La collisione avrebbe generato una miriade di enormi frammenti di roccia in ogni direzione e proprio uno di essi sarebbe finito sul nostro pianeta. Baptistina è oggi un asteroide della grandezza stimata di 13/30 chilometri di diametro e viaggia ad una velocità media di 20 chilometri al secondo.

asteroide dinosauri

Hektor: l’asteroide troiano
Hektor è un asteroide con una lunghezza ed una larghezza pari a circa 370 per 200 chilometri. Questa roccia possiede anche una luna. A differenza di Kleopatra, un altro asteroide vagante nel cosmo, Hektor non si trova nella fascia principale degli asteroidi. Infatti, questo scuro corpo dalle tonalità rossicce è annoverato come il più grande degli asteroidi transitanti nell’orbita di Giove. Queste rocce si nascondono nei punti noti come Langragiani, L4 e L5, due delle cinque zone dove la gravità di due corpi, in questo caso Giove e il Sole, si bilanciano. Liberamente ispirato ai combattenti dell’Iliade di Omero, gli asteroidi della zona L4 sono conosciuti come il campo greco, mentre il gruppo L5 è il campo troiano.

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Kleopatra: l’asteroide a forma di osso di cane!
L’asteroide Cleopatra (216 Kleopatra) è anche conosciuto come “osso di cane”. Il nome di Cleopatra gli è stato assegnato perché le sue due lune hanno avuto origine proprio da questa roccia, negli ultimi 100 milioni di anni. Un riferimento storico visto che la regina d’Egitto, appunto, diede alla luce due gemelli. Alexhelios è il nome dato alla luna più esterna e più distante dall’asteroide Cleopatra, mentre Cleoselene è il nome dato alla luna più vicina alla asteroide in questione. La loro scoperta risale a febbraio di quest’anno.

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Themis: portatore di vita?
Themis è una grande roccia localizzata nella fascia principale degli asteroidi. Si distingue per essere il primo e l’unico finora noto ad avere del ghiaccio sulla sua superficie. Nel 2009, le osservazioni a luce infrarossa confermarono la presenza di ghiaccio sulla sua superficie, così come quella delle molecole di carbone. Queste caratteristiche rendono Themis un asteroide ghiacciato e, come le comete, è uno dei possibili candidati ad aver portato l’acqua e il carbonio, gli ingredienti essenziali affinché si formi la vita, sulla Terra circa quattro miliardi di anni fa.

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Toutatis: l’asteroide dal nome celtico
Toutatis è un asteroide in prossimità della Terra. Il suo diametro è pari a circa 5,4 chilometri. Fu scoperto il 4 gennaio 1989 e, secondo gli esperti, sarà di passaggio vicino alla Terra il 12 di dicembre 2012. Il nome deriva da Toutatis, divinità della guerra, della fertilità e della ricchezza della mitologia celtica. Era il 29 settembre 2004 quando Toutatis passò a circa 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Si ipotizza che Toutatis si sia formato da due corpi originariamente separati che si sono uniti in un punto. Il suo passaggio in prossimità della Terra, oltre a costituire un fenomeno da monitorare, lo renderà un oggetto molto interessante poiché sarà possibile apprezzarne il moto tra le stelle tramite un telescopio.

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Apophis: ovvero Armageddon
Questo asteroide fu scoperto nel 2004. Secondo i calcoli degli astronomi, dovrebbe passare molto vicino alla Terra nel 2029. Finora, si era ipotizzato che rischiasse anche la collisione con il nostro pianeta. Tuttavia, i calcoli iniziali per l’orbita dell’asteroide sono stati in seguito riesaminati. Una smentita alla pericolosità di Apophis giunse già nel 2008. Il corpo celeste ha un diametro di duecento metri, sebbene altre valutazioni dicono 350 metri. Si muove alla velocità di 20 chilometri al secondo per cui l’impatto libererebbe un’energia spaventosa. Tuttavia, proprio per il suo diametro, Apophis potrebbe avere effetti distruttivi su un’ampia area locale. L’asteroide effettuerà passaggi ravvicinati nel 2013 e nel 2021. Ed è proprio grazie a questa prossimità che sarà possibile condurre ulteriori e accurate misurazioni della sua orbita.

aphophis

 

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